Ok da Pd e Idv, astenuto Carpi a 5 Stelle, contrari gli altri gruppi --Comunicato n.102 del 2/05/2013

LA RELAZIONE DELL'ASSESSORE AL BILANCIO CINZIA CARUSO

“Quello che il Consiglio comunale si appresta a discutere ed approvare questa sera è senza ombra di dubbio il rendiconto di un anno difficilmente paragonabile con tutti quelli che lo hanno preceduto. Tali e tanti gli avvenimenti che lo hanno caratterizzato, alcuni previsti, altri intuibili, altri ancora imprevedibili sia nel loro manifestarsi che sulle conseguenze lasciate e forse ancor più su quelle che continueranno a lasciare per i futuri anni a venire. Il Bilancio Preventivo 2012 approvato da questo Consiglio il 29 marzo dell’anno scorso fu caratterizzato da pesanti tagli, spending review, dalla anticipata introduzione dell’IMU, dalla sostanziale mancata conoscenza del gettito che avrebbe prodotto ma con la consapevolezza che questo si sarebbe tradotto in una traslazione degli effetti dell’imposta dai territori a favore dello Stato, situazione che si è poi effettivamente verificata e che a seguire approfondirò nella mia illustrazione. Presentammo all’attenzione del Consiglio un Bilancio che teneva conto dei vincoli e dei tagli allora conosciuti: l’ammontare complessivo non era ancora stato definitivamente quantificato ma appariva già in modo chiaro e netto la imponente mole di minori risorse con la quale avremmo dovuto affrontare l’anno in corso. Approvammo comunque il Bilancio socializzando con la Commissione competente, il Consiglio, le forze sindacali e di categoria che avremmo provveduto in seguito a proporre le variazioni che si sarebbero rese necessarie, consapevoli del fatto che il protrarsi dell’esercizio provvisorio, situazione mai verificatasi prima a Carpi, avrebbe significato tra gli altri effetti negativi quali una riduzione nella quantità e nella qualità dei servizi erogati oltre che un ulteriore rallentamento degli investimenti programmati: questo in una situazione in cui il mondo produttivo e l’occupazione soffrivano pesantemente. Numerosi furono gli incontri pubblici realizzati con l’intento di informare quanti più cittadini possibile in merito ad una situazione delicatissima della storia del nostro ente: due incontri pubblici con i giornalisti all’aperto davanti al Municipio, otto incontri dislocati in città e poi gli incontri per gruppi tematici, un grande lavoro di partecipazione a riprova di una necessità di trasparenza e condivisione”.
“Il 2012 è stato l’anno del potenziale default del nostro paese nell’ambito di un’Unione europea presso la quale, nonostante la peculiarità italiana, dove gli sforzi e i sacrifici venivano letteralmente buttati addosso agli enti locali, avevamo perso ogni credibilità. Il finire del 2011 e i primi mesi del 2012 hanno visto il susseguirsi di provvedimenti normativi importanti ma parimenti pesanti con l’obiettivo di risanare una finanza pubblica che in modo irresponsabile negli ultimi anni era stata fortemente  compromessa. Il peso di quelle manovre è stato sostenuto in prima istanza dagli italiani stessi che hanno subito, come dimostrano recenti studi, un aumento considerevole della pressione fiscale sia a causa delle nuove imposizioni e sia per gli aumenti di imposizioni e lo stratificarsi degli effetti delle manovre degli anni precedenti: ricordo giusto per dovere di cronaca che il dl 78 (il padre di tutti i dl  ‘taglia risorse’, l’antesignano), è dell’agosto 2010 ed era ed è una manovra triennale i cui effetti perdurano e si consolidano anche oggi. Per quanto riguarda la componente di riduzione della spesa all’interno dei diversi livelli istituzionali che compongono la nostra Repubblica, di una dimensione mai vista prima, il peso preponderante è stato sostenuto dagli enti locali e più in generale dal sistema delle autonomie. Così come dimostrano i dati, la capacità degli enti locali di fare investimenti è vittima negli ultimi anni di un trend generalmente negativo, sia per i vincoli stringenti posti ad essi in merito ad una singolare formulazione del Patto di stabilità, assolutamente e drasticamente da ripensare e rimodulare così come più volte richiesto a gran voce dalle associazioni nazionali rappresentative degli enti locali (da ANCI a Legautonomie per intenderci), sia perché in questi anni sono venuti meno gli strumenti e le modalità con le quali gli investimenti erano concretamente realizzabili, ovvero la presenza di maggiori risorse e il ricorso all’indebitamento. In regione il calo degli investimenti dal 2007 al 2010 è stato del 39%. La crisi economica e finanziaria aveva già ampiamente minato anche il nostro tessuto economico e produttivo e poter procedere quindi quantomeno con le opere pubbliche locali ci sembrò uno degli aspetti prioritari. Gli eventi sismici del maggio scorso hanno pesantemente influenzato la vita di migliaia di cittadini carpigiani ed emiliani, senza dimenticare i nostri vicini lombardi e veneti accomunati da una calamità naturale senza precedenti anche se le contiguità qui si esauriscono, essendo la gestione post sisma stata caratterizzata da numerose e sostanziali differenze. In più occasioni il Sindaco ha relazionato in questo stesso consesso in merito alle conseguenze del sisma (…). Se è vero, come è vero, che l’ampiezza e l’estensione dei territori e delle popolazioni colpite delle altre regioni è sensibilmente minore è innegabile come emerga in modo chiaro e netto un protagonismo fattivo e concreto della nostra Regione, che a meno di un anno dal sisma ha provveduto a portare pressoché a termine l’immensa mole di ordinanze di propria competenza. Ci sono stati errori, sì, ci sono stati inghippi, imprecisioni ed errori da correggere anche, ma è innegabile l’immensa mole di lavoro svolto e che si continua a svolgere…è di questi giorni la notizia che il Governo ha accolto le sollecitazioni provenienti dai territori terremotati estendendo doverosamente lo stato di emergenza di un altro anno. Io credo fosse una decisione dovuta, ma credo purtroppo non scontata: non possiamo dimenticare il criticissimo contesto complessivo in cui continua a trovarsi il nostro paese”.

DATI  DEL BILANCIO
“Il Bilancio Consuntivo 2012 si chiude con un avanzo di amministrazione di 2,985 milioni di euro, così suddiviso: 1,209 milioni di euro dalla gestione dei residui, di cui 1,221 dalla parte corrente e -0,012 dalla parte investimenti; 1,776 milioni di euro dalla gestione di competenza, di cui 1,774 dalla parte corrente e 0,001 dalla parte investimenti. L'avanzo è stato prodotto da rilevazioni di carattere straordinario sia per quanto riguarda il conto residui (con un incasso di un credito dello Stato per 1.240.000 euro iscritto in bilancio per 700.550 in svalutazione crediti, liquidato a dicembre 2012 e ritenuto ormai perso e conseguente liberazione del fondo svalutazione crediti accantonato allo scopo di coprire la minore entrata) sia per quanto riguarda la competenza (rapporto tra maggior gettito IMU su ICI e compensazione sul FSR). La spesa corrente si assesta a 55,820 milioni di euro, a cui si aggiungono 2,159 milioni di rimborsi di quota capitale mutui per un totale di 57,980 milioni. Si presenta doveroso un appunto di approfondimento in merito al livello delle spese correnti del Comune consolidate con quelle dell’Unione, ovvero la quota parte afferente relativa a Carpi: se si depurano da queste somme le spese per il sisma (11 milioni e 700 mila euro) è netta e costante la diminuzione della spesa corrente che passa dai 61,176 milioni del 2010 ai 56,898 del 2012, e si commette un errore davvero grossolano (che sarei quasi tentata di annoverare tra quelli in cattiva fede, anche se non voglio spingermi fin li), quando qualche gruppo politico di minoranza asserisce che l’Unione è causa di aumento delle spese quando è evidente che non è così. Lo stesso Conto consuntivo dell’Unione passa dai 40,663 milioni del 2011 ai 39,500 del 2012. L'esercizio è stato pesantemente condizionato dagli eventi sismici e dall'introduzione dell'IMU collegata al Fondo sperimentale di riequilibrio. Se si detrae la spesa per il terremoto, il fondo accantonamento da restituire allo Stato per il FSR e gli oneri straordinari della gestione, la spesa corrente ammonta a 46,432 milioni di euro contro i 48,329 del 2011. Nel corso del 2012 gli investimenti effettuati dal Comune ammontano a 5.294.860 euro, di cui la maggior parte (circa il 44%) relativi ad interventi sugli immobili danneggiati dal sisma. L'Unione ha effettuato ulteriori investimenti sul territorio di Carpi per 821.872 euro giungendo ad un ammontare complessivo di circa 6.117.000 euro. Si evidenzia un netto calo degli investimenti rispetto agli anni passati, dovuto non soltanto alla concentrazione delle risorse dell'ente sulla gestione dell'emergenza terremoto ma anche ai limiti imposti dal Patto di stabilità, che di fatto obbligano gli enti a bloccare gli investimenti per l'impossibilità di procedere ai pagamenti e, non da ultimo, ad una sempre minore disponibilità di fonti di finanziamento proprie (oneri di urbanizzazione e alienazioni di beni immobili). Tutti gli obblighi di legge sono stati puntualmente rispettati: il Patto di stabilità, grazie anche all'azzeramento dell'obiettivo, così come la riduzione della spesa di personale, il rapporto tra spesa di personale e spesa corrente, i tagli previsti su determinate voci di spesa previste dal dl 78”.
ONERI
“Così come condiviso con questo Consiglio nell’ultimo assestamento di novembre l’obiettivo dell’azzeramento dell’utilizzo degli oneri (poco più di 2 milioni di euro) in parte corrente è stato raggiunto; il loro utilizzo è stato completamente destinato a finanziare la parte investimenti”.

Emergenza TERREMOTO
“Gli eventi sismici del 20 e 29 maggio hanno duramente colpito il territorio del comune e dell'Unione producendo pesanti ripercussioni sulla gestione di tutti i servizi. Il Bilancio ne risente in larga misura e non può essere analizzato senza tenerne conto.  Tra gli aspetti che ne hanno maggiormente influenzato la gestione vi rientrano le spese dirette, quali l'assistenza alla popolazione e la messa in sicurezza della viabilità e degli edifici, attività gestite dal Centro Operativo Comunale (C.O.C.) di Protezione Civile istituito dal Sindaco in qualità di autorità comunale di Protezione civile; sono state iscritte a bilancio con i relativi finanziamenti dalla Protezione civile (Di.co.ma.c. e Commissario Delegato) così come le spese per la ricostruzione con i relativi finanziamenti in parte investimenti. Tutti i settori del Comune e dell'Unione sono intervenuti nella gestione dell'emergenza portando il loro contributo nelle attività di coordinamento, gestione, controllo e assistenza. In particolare gli uffici sono stati impegnati nel rilevamento dei danni su tutto il territorio comunale, nelle conseguenti operazioni di isolamento e messa in sicurezza, nell'allestimento e gestione dei centri di accoglienza per gli sfollati, in collaborazione con la Protezione civile. Tutti i servizi tecnici ed i servizi in staff hanno dedicato alla fase di emergenza pressoché la totalità delle loro risorse umane e strumentali, fino alla chiusura dei campi. La Polizia municipale è stata impegnata per mesi nell'attività di vigilanza e supporto al terremoto trascurando la normale attività. I servizi sociali continuano tutt'ora a svolgere attività straordinaria in particolare per la gestione dei contributi di autonoma sistemazione. La sospensione dei termini di pagamento dei tributi fino al 20 dicembre 2012, pur trattandosi di provvedimento doveroso quanto insufficiente, ha ridotto le entrate tributarie rispetto alla previsione iniziale per quanto riguarda in particolare l’addizionale Irpef e l’imposta pubblicità e affissioni. Anche le entrate extratributarie si sono contratte per effetto di una riduzione dell’attività economica e la chiusura dei servizi. Il Teatro Comunale ha subito danni principalmente al tetto ed è tuttora chiuso al pubblico benché sia prossimo l’avvio del cantiere. Le scuole hanno interrotto la loro attività anticipatamente ed è slittata l'apertura dei Centri estivi. La Cassa depositi e prestiti ha sospeso nel 2012 la riscossione delle rate di ammortamento sui mutui erogati nelle zone colpite dal terremoto posticipando il pagamento alla fine del piano di ammortamento previsto di ogni singolo mutuo determinando una minore spesa di oltre 1.200.000 euro. Tra i provvedimenti adottati nei giorni immediatamente successivi la prima scossa del 20 maggio ricordo l’esenzione Cosap per i cantieri necessari al ripristino degli immobili danneggiati e l’introduzione di una nuova aliquota agevolata parificata a quella della prima casa per gli immobili locati, ex ordinanza 25/2012 del Commissario straordinario, con canone concordato per il tramite delle ACER a coloro i quali è stata notificata ordinanza di sgombero per inagibilità dell’abitazione principale con l’intento, pare raggiunto, di favorire il più possibile il reperimento di alloggi da mettere a disposizione dei nostri concittadini colpiti dal sisma”.

IMU e FSR
“Controversa per tutto il 2012 la stima del gettito IMU ed il suo rapporto con i trasferimenti erariali (Fondo Sperimentale di Riequilibrio). La norma impone ai Comuni di compensare la differenza di gettito tra IMU e ICI mediante una variazione del FSR. Le stime del Preventivo 2012 sono state rideterminate in seguito alle comunicazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha prodotto una prima stima in maggio poi, successivamente al terremoto, una seconda versione tra luglio e agosto. Tutti i Comuni del cratere hanno ricevuto dati sconcertanti con l'obbligo di iscrizione in bilancio e dopo aver visto le stime del ministero modificarsi con un andamento altalenante, l'ente non ha potuto fare altro che adeguare il bilancio alle stime del ministero. Come noto infatti in fase di assestamento l'IMU è stata ridotta rispetto al Preventivo. E' stato accertato il Fondo Sperimentale di Riequilibrio determinato dallo Stato e iscritto tra le spese un fondo per retrocedere al Ministero le maggiori somme incassate rispetto al gettito effettivo. I dati di incasso dell'IMU evidenziano una sottostima delle somme da retrocedere tant’è che tutto l'avanzo prodotto dalla gestione corrente dovrà essere prudenzialmente vincolato fino a quando i dati ufficiali non avranno determinato la reale consistenza del FSR Il Ministero dell'Interno dovrebbe effettuare a breve, anche se i mesi si rincorrono e da una prima indicazione di fine febbraio si è passati attualmente alla fine di maggio, un riconteggio del FSR 2012 in funzione del reale gettito IMU ad aliquota base per ogni comune. Resta pertanto una forte incertezza sul gettito IMU ad aliquota di base conteggiato dallo Stato e sulla corrispondente ridefinizione del FSR 2012 che potrebbe subire una riduzione consistente rispetto all'accertato e incassato 2012”.
“Dai dati di gettito dell’IMU possiamo dire che a fronte di un esborso per i cittadini carpigiani di 33 milioni di euro sono 22 quelli rimasti nelle casse dell’ente mentre 11 sono quelli che hanno preso la via di Roma. Ma come anticipato prima, a fronte di un’assunzione di responsabilità dello Stato che non c’e stata, non c’e stata come sarebbe stato maggiormente logico chiaro e meno complicato per tutti l’istituzione di un’imposizione straordinaria: si è preferito procedere camuffando un’imposta che doveva essere municipale in un’imposta per metà statale devolvendone cospicua parte del gettito. Qualche passo avanti rispetto ad una maggiore connotazione appunto ‘municipale’ dell’IMU si è fatto con le novità introdotte dalla Legge di stabilità per il 2013 dove è previsto che il gettito IMU è di spettanza comunale ad eccezione dei fabbricati di categoria D, con le particolarità di cui dicevo prima”.

TRASFERIMENTI
“Il Decreto Legislativo 14 marzo 2011 n. 23 modifica radicalmente l’impianto dei trasferimenti erariali, non più imputati al Titolo II dell'entrata ‘Entrate da contributi e trasferimenti correnti dallo Stato, dalle Regioni e da altri enti del settore pubblico’, che assumono la denominazione di Fondo Sperimentale di Riequilibrio ma al Titolo I fra le ‘Entrate tributarie’. A partire da quest’anno cambierà di nuovo nome e diventa Fondo di solidarietà. Fare raffronti storici sui dati di bilancio soprattutto sugli indicatori che si riferiscono alle entrate in questione diventa arduo e i confronti sono poco significativi. Risultano così artatamente alterati e sostanzialmente falsati tutti gli indicatori che si riferiscono all’autonomia finanziaria che schizza oltre il 98% a fronte del 65% del 2010 e per converso la dipendenza finanziaria che si riduce dal 34% del 2010 a poco più dell’1% del 2012. Se mi è concessa una battuta l’autonomia degli enti locali fa passi enormi, passi da gigante sì ma su un tapis roulant. Il Bilancio del Comune è un bilancio sano, in equilibrio, con livelli di indebitamento che rispettano ampiamente i parametri fissati e che ci consente di guardare con estrema tranquillità alla prova dei parametri di deficitarietà. Il Bilancio è uno dei fondamentali strumenti di cui dispongono gli enti locali per poter realizzare opere e servizi a favore del territorio; l’approvazione di questo difficile Consuntivo ci permette di chiudere, almeno contabilmente, questo travagliato 2012 e ci permette di guardare al futuro non facile che in parte stiamo già vivendo con la serenità necessaria e doverosa per ripartire. Un ringraziamento particolare al Settore Bilancio che ha elaborato e ‘assemblato’ la complessa documentazione necessaria e a tutti i settori del Comune che hanno collaborato fornendo i dati relativi. Un ringraziamento al Collegio dei Revisori per la puntualità e la precisione che caratterizza l’espletamento del loro mandato”.


IL DIBATTITO IN CONSIGLIO
Dopo la relazione sul Rendiconto 2012 dell’assessore al Bilancio Cinzia Caruso nel corso della seduta del Consiglio comunale del 18 aprile scorso ha preso la parola in primis il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti Eugenio Caperchione, che ha dapprima spiegato in breve in cosa consista il lavoro di questo organismo (composto da tre membri), poi che i conti del Comune per il 2012 erano risultati regolari e formalmente corretti e conformi alle disposizioni di legge. Ha sottolineato altresì come i proventi da concessioni edilizie fossero stati destinati per il 100% alla parte investimenti e non alla parte corrente e come nel Conto economico ci fossero 124 mila euro di avanzo. “Carpi non ha sforato nessuno dei parametri economico-finanziari relativi al deficit, i residui attivi e passivi – ha concluso Caperchione - sono stati smaltiti con adeguata celerità: il Patto di stabilità è stato rispettato, non ci sono debiti fuori bilancio, e si sta lavorando anche sui tempi di pagamento”. La Dirigente del Settore Finanze e Bilancio Patrizia Mantovani ha risposto poi ad una domanda del capogruppo di Carpi a 5 Stelle Andrea Losi sull’Iva messa a bilancio e in particolare su quella per impianti ed attrezzature sportive: è intervenuto a seguire aprendo il dibattito il capogruppo del PdL Roberto Andreoli, che ha esordito affermando che se un non carpigiano arrivasse oggi in città penserebbe ad un Comune ricco visto che ha nel suo Bilancio tre milioni di avanzo. “La spesa corrente poi nel 2012 è stata grosso modo quella del 2011, quindi l’ente locale non ha poi avuto le grosse difficoltà che aveva paventato. Gli 11 milioni stanziati per l’emergenza terremoto sono tutti rientrati meno 120 mila euro. Una cosa straordinaria questa – ha detto - ma indica piuttosto l’attenzione avuta da Errani per il settore pubblico (scuole ad esempio) mentre i privati sono fermi: con 32 mila abitazioni danneggiate nel ‘cratere’ ci sono solo 2300 richieste di contributi, e 30 sono di aziende. Non è vero dunque che non ci sono soldi, è che li abbiamo spesi per il sisma. E i 33 milioni per l’Imu sono stati una mazzata per famiglie ed imprese. Dobbiamo ora focalizzarci su progetti prioritari, visto che non incameriamo più oneri di urbanizzazione, non abbiamo più patrimonio da vendere e abbiamo destinato appena 6 milioni per gli investimenti…”.
Giliola Pivetti, capogruppo di Alleanza per Carpi, ha spiegato come a suo parere “l’avanzo di Bilancio dimostri che la notte è stata meno buia del previsto e si poteva dunque pensare ad aliquote Imu più basse per il 2012. La situazione però in città non è rosea: questo Bilancio è piatto e senza stimoli per il futuro. Mi auguro che le strade le asfalteremo quest’anno e non il prossimo, che è anno elettorale. Questa relazione è degli uffici comunali e non della Giunta: non c’è in essa un’idea di politica e di futuro, una riflessione di lunga gittata. C’è piuttosto una stasi mentale per la quale pensiero ed elaborazione sono uguali da decenni. Si fa una apologia della Regione che invece è centralista. Concludo – ha spiegato Pivetti – ribadendo che la discussione del Consuntivo per me è anche l’occasione di fare dichiarazioni sul futuro legandole al passato”. Argio Alboresi (capogruppo della Lega nord) ha invitato la Giunta a “non stressare le famiglie che non devono correre troppo. Diamogli meno servizi ad esempio a scuola per rette più basse. Rilassiamoci”. E se la consigliera Francesca Cocozza (Pd) ha difeso il servizio pubblico dicendo no ai tagli il collega di gruppo Marco Bagnoli ha invece sottolineato positivamente i dati del Bilancio. “Diciamo no alla decrescita felice e ribadiamo che grazie all’Unione delle Terre d’Argine abbiamo mantenuto il livello dei servizi. Dobbiamo poi sforzarci per rendere più comprensibile il linguaggio del Consuntivo ai cittadini”. Roberto Benatti (PdL) ha anch’egli stigmatizzato il fatto di “piangere miseria al Preventivo e poi di realizzare gli avanzi al Consuntivo. Ridefiniamo le aliquote Imu per evitare di tassare i nostri concittadini e dare i soldi allo Stato al posto di chi non li tassa così. Ci dite in Commissione cose non vere, sicuramente sapevate – ha detto - che tra le previsioni e il Consuntivo 2012 ci sarebbe stata corrispondenza…Il sisma è stata una bolla di sapone finanziario: chiedete pazienza ai privati dopo un anno dalle scosse e 3000 pagine di ordinanze che bloccano i risarcimenti. Ce la state raccontando, è una cosa indifendibile e vergognosa”. Andrea Losi si è poi chiesto se non fosse il caso di avviare una società patrimoniale che non pagherebbe l’Iva e magari gestire ‘in house’ ad esempio il gas: l’assessore Caruso in sede di replica ha ricordato in primis a Losi che il Comune di Carpi aveva una società patrimoniale ma l’ha chiusa “e gli esempi di Sassuolo e Parma non sono positivi al riguardo”, poi a Bagnoli ha detto che gli atti del Consuntivo sono complessi ma che in questi anni c’è stato uno sforzo degli uffici per semplificare. “L’equilibrio di bilancio è un obiettivo e sull’Imu non abbiamo voluto tenere occulto il nostro comportamento: è stato il Ministero a cambiare le cose d’amblè. Lo stesso avanzo 2012 è temporaneamente vincolato – ha concluso - ad una possibile restituzione di Roma. Decideremo insieme come riutilizzare queste risorse ma non per le spese correnti. E infine a Pivetti dico che non è il dibattito sul Consuntivo la sede per dare prospettive future”.
Il Sindaco Enrico Campedelli ha poi preso la parola e inquadrato la situazione carpigiana nel contesto delle zone terremotate, definendo priorità la ripartenza della città post-sisma, gli interventi a favore di situazioni di difficoltà e gli investimenti sulla nuova scuola di Cibeno e la nuova Piscina. “Niente asfaltature nel 2012, è vero, ne riparleremo in sede di Preventivo 2013, piano piano cercheremo di affrontare i problemi. Ricordo che rispetto al sisma – ha spiegato -  tutto quello che ci siamo conquistati l’abbiamo ottenuto con la lotta degli enti locali e grazie alla serietà di coloro che hanno trattato con il Governo. C’è il tema di come rendere più veloci e più precise le procedure per i rimborsi, c’è una carenza di personale negli enti pubblici e ci sono anche troppe pratiche prese in carico dai professionisti che poi magari danno la colpa al Comune, mentre le banche non seguono le indicazioni dell’Abi sui finanziamenti alle imprese danneggiate. Sull’Imu infine credo sia meglio aspettare un nuovo Governo per avere nuove direttive”.
Dopo le dichiarazioni di voto la delibera sul Rendiconto 2012 ha ottenuto l’assenso di Pd e Idv e il voto contrario di tutti gli altri gruppi e consiglieri tranne Andrea Losi, che si è astenuto.
 

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