Il resoconto della seduta del Consiglio comunale/1
Poco prima dell’inizio del Consiglio comunale di Carpi di ieri, giovedì 3 maggio, si è svolto uno scambio di saluti tra gli amministratori comunali e monsignor Francesco Cavina, da tre mesi a capo della Diocesi di Carpi. Cavina, dopo una breve introduzione del Presidente del Consiglio Giovanni Taurasi, ha pronunciato un discorso succinto ma denso di significati, ricordando di trovarsi in un ‘tempio laico’, “dove si respira la vivacità del dibattito, il confronto delle idee e il pluralismo delle posizioni”, rammentando la situazione attuale di crisi del nostro paese che minaccia il benessere delle persone e la loro stessa sopravvivenza e nella quale “la classe politica è molto screditata di fronte all’opinione pubblica, anche dalla tecnica e dallo strapotere dell’economia, non solo dalla corruzione, svuotando in questo modo anche il processo democratico. La crisi economica è anche morale ed etica e deve portare tutti, soprattutto chi ha responsabilità pubbliche e civili ad interrogarsi sui principi che devono essere alla base della nostra condotta; è la famosa questione morale di cui tanto si parla e il timone della nave-vita, il nostro giudizio morale, si è un poco guastato, facendo perdere di vista – ha detto - il bene comune”.
A monsignor Cavina hanno replicato alcuni consiglieri, ringraziandolo della visita ed evidenziando alcune delle riflessioni da lui portate all’attenzione del civico consesso: se il capogruppo del Pd Davide Dalle Ave ha ricordato l’importanza del lavoro per la crescita dell’individuo pur in una situazione che anche a Carpi è difficile ed in un contesto nel quale è difficile trovare riferimenti valoriali, il consigliere Giorgio Verrini (ApC) ha sottolineato invece come in pochi mesi il nuovo Vescovo si sia già mostrato molto attento alla nostra realtà sociale, e ne sia diventato un punto di riferimento; il consigliere Luca Lamma (Fli) ha ricordato poi come sia importante tenere in evidenza le radici culturali e religiose della nostra comunità in questo frangente temporale mentre il capogruppo del PdL Roberto Andreoli ha dal canto suo infine rammentato come lo sguardo di chi viene da un’altra realtà come il Vescovo Cavina possa mettere in luce aspetti che chi vive qui non è abituato a vedere “e ciò deve essere di aiuto a tutti noi”. Dopo avere ricordato che su piazza Martiri si affacciano le sedi dei poteri forti cittadini, il Vescovado, il Municipio, la Fondazione Cassa di Risparmio ed eventualmente le banche, Andreoli ha concluso il suo intervento dicendo che dovremmo tutti sforzarci di renderla più viva.
Il Sindaco Enrico Campedelli ringraziando anch’egli il presule per la visita ha ricordato infine come la situazione economica e sociale pure nella nostra città sia preoccupante, “con giovani che non cercano più un lavoro, con oltre il 10-12% di disoccupati, con il concetto di povertà che sembrava innominabile a Carpi ma ora non più, visto che possiamo dire che ci sono famiglie che non riescono a mangiare: la coesione sociale – ha spiegato - è messa in pericolo dalla congiuntura di fronte anche ad una classe politica che non ha certo dato il meglio di sé in questo periodo. Il Consiglio comunale comunque anche nelle discussioni aspre tiene ben presente il tema della comunità”. Il Sindaco ha poi donato al Vescovo una xilografia rappresentante la piazza e Alberto III Pio.
Monsignor Cavina in sede di replica ha infine sottolineato come sia rimasto molto stupito in senso negativo dal vedere in questi tre mesi a Carpi tante persone non rendersi conto del fatto che stiamo vivendo “un periodo epocale e che se riusciremo a superarlo nulla sarà più come prima. Non sappiamo cosa avverrà domani ma dobbiamo dirlo alla gente per non illudere la popolazione, e questo comporterà anche un cambiamento nel modo di vivere la politica”.