A cura di Luciana Nora
L’archivio, che raccoglie negativi in bianco/nero e lastre, è il risultato di 25 anni di attività, dal 1945 al ’70, di due fratelli fotografi: Tonino e Cinzio Gasparini.
L’attività ebbe inizio da Tonino Gasparini (deceduto all’età di 87 anni nel dicembre 1998). Da giovanissimo, spinto da una grande passione, anziché seguire le orme del padre sarto, si era dato all’attività di fotografo. Era stata una scommessa difficile, giocata in periodo di guerra. Ne ha viste davvero tantissime e di tristissime: davanti al suo obbiettivo, su commissione del comando tedesco, sono passati quasi tutti gli internati del Campo di Concentramento di Fossoli per la foto segnaletica. Singolarmente, su uno sfondo di un anonimo muro esterno in mattoni sono passati senza lasciare nessuna traccia, dato che il comando esigeva anche la consegna dei negativi. Ha poi fermato su pellicola tutta la vita travagliata di quel campo: dagli Apolidi a Nomadelfia di Don Zeno Saltini, quindi i profughi Dalmati e Giuliani. Durante l’ultradecennale rapporto, accennava a quei momenti senza però entrare nei particolari e non per reticenza ma per pudore. Nell’attività era affiancato dal fratello Cinzio, anch’egli appassionato di fotografia. Per quasi due decenni, quali fotografi di fiducia del sindaco Bruno Losi, i due fratelli hanno documentato ogni avvenimento pubblico. Amavano viaggiare e, per questo, invitati, seguivano e fotografavano i carpigiani durante le loro gite in comitiva. D’estate, a cavallo di una delle loro splendide moto, con i voluminosi apparecchi fotografici a tracolla, raggiungevano le località marine o montane dove avevano sede le colonie dei bambini carpigiani. In genere arrivavano il giorno della visita dei genitori.
Tonino e Cinzio si appostavano tutti i pomeriggi domenicali nei pressi del parco delle Rimembranze dove scattavano fotografie ai tanti che si portavano in quel luogo. Erano professionisti che si contraddistinguevano per un serratissimo lavoro ambulante. La loro era una proposta che lasciava al soggetto la liberissima scelta di acquistare l’immagine. Sono centinaia di migliaia i fotogrammi in negativo raccolti lungo una carriera professionale durata oltre cinquant’anni. In essi è impressa una vasta parte della vicenda carpigiana sia pubblica che privata. Non v’è album di famiglia che non contenga alcune istantanee di Tonino o Cinzio Gasparini. Sono stampe dai bordi zigzagati che il tempo a virato al seppia, di piccole dimensioni, perché si lavorava in economia.
Il fondo acquisito dal Comune di Carpi e, conservato presso il Centro di ricerca etnografica, si compone di circa 300.000 negativi fotografici in bianco e nero, suddivisi in due lotti: uno definito vecchio, l’altro definito nuovo.
L’intero fondo di negativi fotografici è suddiviso per serie contrassegnate da una lettera dell’alfabeto, quindi su ogni negativo è apposto un numero progressivo: serie e numero venivano timbrati sul retro delle stampe consegnate ai clienti, in modo da garantire la rintracciabilità del negativo e la possibilità di ristampa dall’originale in qualsiasi momento.
Ogni serie, dalla A alla Z, saltando alcune lettere, si compone dai 15.000 ai 25.000. Si inizia con la serie A, poi la B e la C, quindi l’ordine temporale non segue più quello alfabetico, tant’è che la serie Z è databile 1949/’50.
Fino a tutti gli anni Sessanta, l’azione dei due fotografi era su richiesta ma anche ambulante: ossia proponevano un servizio e lasciavano alla discrezione del potenziale cliente la scelta di avvalersene o no. Uno tra i committenti più significativi è stato il Comune di Carpi a cui si aggiungevano enti, istituti vari e aziende presenti sul territorio carpigiano.
Documentazione per tematiche:
- Carpi città (strade, edifici, piazza, ecc… trasformazione)
- Politica a Carpi dal secondo dopoguerra (Amministrazione Comunale, Partiti e associazioni varie – avvenimenti - personaggi)
- Commemorazioni (1° maggio, 25 aprile, commemorazioni dei Martiri di Piazza e di Cibeno, commemorazioni dei caduti nella guerra di liberazione [cippi], ecc…)
- Religiosità - Celebrazioni e ricorrenze calendariali in ambito pubblico e privato: Santa Lucia, Natale, Capodanno, Epifania, Carnevale, Maggio mariano [anche Madonna Pellegrina], San Bernardino, Sagra dell’Assunta, e sagre varie, ecc…
- Ritualità connesse al ciclo della vita (nascita, battesimo, cresime, comunioni, matrimoni, compleanni, morte).
- Aspetti della tradizione alimentare
- Industria e lavorazione del truciolo e affini.
- Il lavoro femminile: dal truciolo al tessile abbigliamento, professioni diverse, lavori domestici.
- Economia agricola (Lavoro contadino, lavoro bracciantile, risaie carpigiane, macchine agricole, allevamento bestiame, casearia, apicoltura, cooperazione agricola)
- Bonifica dal secondo dopoguerra: scavo, manutenzione e copertura canali – il lavoro e la condizione del bracciantato impegnato nella bonifica.
- Industria metalmeccanica (Magneti Marelli, Goldoni – macchine agricole, Lugli Carrelli elevatori, Centauro ecc…)
- Trasporti (ferrovie, Autolinee Valenti, Messaggeria Emiliana, trasportatori vari e dalla bicicletta all’automobile)
- Edilizia (C.M.B., Imprese varie, “le case della domenica”)
- Commercio
- Artigianato
- Sport – tutte le discipline
- Tempo libero (Pesca, caccia, balneazione in Secchia, gite in comitiva, vacanze marine e montane, colonie)
- Istruzione (gruppi e ambiti scolasti dei vari ordino dell’istruzione pubblica e privata – cantieri ed inaugurazione edifici scolastici)
- Il Campo di Concentramento di Fossoli (dal 1943 con i prigionieri inglesi, quindi dal novembre del 1945 con gli Apolidi, poi Don Zeno e Nomadelfia, fino al Villaggio San Marco del profughi Giuliani e Dalmati.