Sedici civili inermi trucidati dai fascisti per rappresaglia
Accompagnamento della banda “Città di Carpi”
CARPI, 8 Agosto 2022
Martedì 16 agosto ricorre il 78° anniversario dell'eccidio fascista avvenuto davanti al Palazzo dei Pio, quando 16 civili inermi furono fucilati per rappresaglia dai repubblichini: in mattinata, come ogni anno, la città ricorderà quei martiri, ai quali dopo la Liberazione fu intitolata la piazza.
Il ritrovo di autorità e familiari è alle 9:15, davanti al Monumento ai Caduti; seguiranno, alle 9.30, la deposizione di una corona e una benedizione, quindi, alle 9:45, gli interventi ufficiali; alle Pubbliche Amministrazioni invitate è stato chiesto di partecipare con il civico gonfalone, e alle associazioni con le bandiere. La banda “Città di Carpi” accompagnerà l'iniziativa.
Si legge nel volantino del programma: « La città di Carpi, nel ricordare il sacrificio di questi suoi Caduti, rinnova il suo impegno a salvaguardia di quei valori di libertà, pace e fiducia nel progresso che hanno sempre contraddistinto le sue tradizioni civili. »
L’appuntamento in piazza dei Martiri sarà preceduto dalla deposizione di una corona al cippo dei caduti di via Guastalla.
L'ECCIDIO
L'eccidio del 16 agosto 1944 avvenne dopo un rastrellamento di circa 120 civili nel territorio fra Rio Saliceto e Carpi, per rappresaglia in seguito all'uccisione di un repubblichino, avvenuta il giorno di Ferragosto tra Migliarina e la città: dopo esser stati torturati, sedici dei fermati furono portati al tramonto in piazza, fatti sdraiare sul selciato e fucilati a terra dalla “brigata nera” alle 20, contemporaneamente alla sepoltura del fascista giustiziato dai partigiani; poi i corpi furono lasciati sul posto fino all'indomani. Testimone oculare dei cadaveri abbandonati a terra, la mattina dopo, fu anche Liliana Cavani, che aveva 11 anni: la regista concittadina nel 2018 tenne l'orazione ufficiale alla cerimonia del 74° anniversario.
Sette dei fucilati erano carpigiani (fra loro cinque di Fossoli e uno di Migliarina), altri sei di Rio Saliceto, uno di Mirandola, uno di San Felice sul Panaro e uno milanese, probabilmente sfollato a Carpi: quasi la metà aveva fra i 20 e i 29 anni, il più giovane ne aveva 18, il meno giovane 61. Altre tre persone erano state assassinate durante le operazioni di rastrellamento.