Firmato protocollo per promuovere «buona occupazione»
Spazi per attesa, riparazioni bici, tavolo permanente

 

CARPI, 16 Aprile 2021
Il Comune di Carpi e Cgil, Cisl e Uil hanno firmato un protocollo d'intesa a favore dei fattorini che, in bicicletta, consegnano cibi a domicilio: il documento è stato sottoscritto dal Sindaco Alberto Bellelli con le assessore Stefania Gasparini (economia) e Tamara Calzolari (sociale) e, per i sindacati confederali, da Cesare Pizzolla e Daniele Dieci (Cgil Modena), Rosamaria Papaleo (Cisl Emilia Centrale) e Alberto Zanetti (Uil Modena e Reggio).

 

Diversi gli impegni presi dall'Amministrazione comunale: individuare luoghi per ospitare i ciclofattorini nei centri sociali vicini agli esercizi di ristorazione, affinché migliorino le condizioni della loro attesa durante i turni di lavoro, predisponendo « strumenti, spazi, prassi, materiali che possano rendere più sicure e più dignitose le modalità » nelle quali si sviluppa la loro attività; predisporre in vari punti della città alcune “colonnine” ad accesso gratuito, con strumenti per piccole riparazioni delle biciclette in caso di bisogno; collaborare con progetti di volontariato sul territorio che prevedono attività di deposito e riparazione cicli; collaborare con i sindacati firmatari e con i lavoratori per progetti che promuovano la “mobilità dolce” attraverso l’ uso delle bici.

 

Il Comune si impegna inoltre a promuovere l'intesa verso gli operatori economici attivi a Carpi, e a valutare campagne e politiche che favoriscano l’applicazione di maggiori tutele contrattuali per i lavoratori, sensibilizzando in parallelo gli esercenti e gli stessi consumatori a utilizzare «le piattaforme ‘etiche’ o con maggiore responsabilità sociale.»

 

Infine l’Amministrazione comunale istituisce un “tavolo” permanente fra le parti coinvolte, per monitorare l'evolversi della situazione.

 

«Con la firma di questo protocollo – afferma il Sindaco – vogliamo dimostrare in modo concreto la vicinanza dell'Amministrazione e della città al mondo dei riders, per migliorare le loro condizioni lavorative. Prima della pandemia generalmente questa attività veniva considerata come un secondo reddito, un lavoretto per studenti o per integrare le entrate famigliari: ora invece con l’esplosione delle consegne a casa, si è trasformato in un vero e proprio lavoro, che merita maggiori tutele e tutto il nostro sostegno nelle loro rivendicazioni.»

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