Ipsia Vallauri, ITI Da Vinci e Comune di Carpi, indagano sul valore aggiunto degli archivi aziendali alla ricerca dell’originalità stilistica
Come si può dar vita a quattro collezioni all’anno (o addirittura due collezioni al mese, se si parla di fast fashion) mantenendo una propria identità? Eppure nel mondo della moda è così, occorre essere sempre nuovi pur mantenendosi riconoscibili. Per conciliare queste due esigenze occorre mettere in campo il concetto di identità, che si fonda su coerenza e originalità ma ha a che fare soprattutto con la memoria. Qui entrano in campo gli “esperti di memoria”, che sia fisica o virtuale… quindi ben vengano archivisti e informatici, l’importante è creare una banca dati viva e fruibile che permetta allo stilista di ritrovare nel tempo i propri bozzetti, così come immagini, documenti, disegni e modelli che possano ispirare la creazione di nuove collezioni pur nel solco di una identità riconoscibile. Gli esperti affermano che, negli ultimi anni, le grandi case di moda stanno investendo somme ingenti nell’organizzazione dei propri archivi aziendali. Musei ed esposizioni permanenti di stilisti e griffe, oggi più che mai attirano flussi di visitatori, così come di addetti ai lavori, tanto quanto le fiere di settore e i negozi di tendenza. Che l’identità abbia a che fare con la memoria, per certi versi sembra la famosa “scoperta dell’acqua calda”, eppure, nella moda soprattutto, il lavoro compulsivo, l’avvicendarsi dei campionari, fanno sì che sia difficile, oltre che dispendioso, fermarsi un attimo a riflettere sul lavoro svolto per classificarlo e conservarlo. Su questi concetti, dal mese di ottobre, a Carpi sta lavorando un gruppo volontario di studenti del settore Moda dell’Istituto Statale “Vallauri” e dell’ITI Da Vinci, seguiti da docenti e funzionari comunali. Il progetto si chiama “ArchiviAmo la Moda” e vedrà gli studenti del Vallauri dar vita ad una vera e propria collezione che poi i futuri periti informatici trasformeranno in archivio digitale. Questo programma ha ricevuto il sostegno dell’Istituto Beni Culturali di Bologna e vede la collaborazione di Carpi Fashion System, ForModena, Fashion Research Italy, oltre al contributo dell’Assessorato alle Politiche Giovanili per le uscite che rientrano nel progetto “Mac’è lavoro a Carpi!”, dal quale nascerà nei prossimi mesi un film documentario sui giovani e il lavoro. Fino ad ora sono state effettuate uscite presso il Fashion Research Italy di Bologna, alla Modateca Deanna di San Martino in Rio, al Museo Salvatore Ferragamo e al Gucci Garden di Firenze oltre a vari pomeriggi formativi e laboratori presso l’Archivio storico comunale. Sul fronte creativo, sono previsti incontri con esperti di HR research, promozione e comunicazione della moda, presso il centro formativo ForModena di Carpi e una simulazione di shooting presso lo studio fotografico del professionista carpigiano Massimo Mantovani. A maggio prossimo, quanto prodotto dai ragazzi verrà restituito alla Città, nell’ambito della settimana della didattica, nel mentre è possibile seguire alcuni step di questo progetto, che sta entusiasmando ragazzi ed adulti convolti, sul profilo facebook “Carpi Giovani”.