In Consiglio comunale approvato un nuovo sistema incentivante dedicato ai fabbricati produttivi, con fondi di 40.000 euro per il 2018 e altre misure amministrative
Nella seduta del Consiglio Comunale di giovedì 21 giugno scorso è stata approvata una delibera per potenziare il sistema incentivante finalizzato a favorire la rimozione e lo smaltimento dell’amianto in matrice compatta (A.M.C.) presente sul nostro territorio, che ora sarà applicabile, oltre che ai fabbricati ad uso abitativo anche a quelli di tipo industriale, agricolo e commerciale.
Si tratta di un atto intitolato “Approvazione del sistema incentivante per la rimozione e smaltimento di materiali contenenti amianto in matrice compatta (A.M.C.) in immobili ad uso produttivo, commerciale e agricolo, posseduti da persone fisiche o imprese a titolo di proprietà o altro diritto reale d’uso o di godimento”, approvato all’unanimità da tutti i consiglieri presenti in aula.
I nuovi incentivi previsti, che si sommano a quelli già istituiti nel 2015 per i fabbricati ad uso abitativo, hanno l’obiettivo di allargare la platea dei soggetti beneficiari e di incrementare così la percentuale degli edifici risanati; i benefici sono di due tipi: amministrativi, consistenti in agevolazioni burocratiche, esenzioni e altre opportunità di risparmio, ed economici, consistenti in contributi diretti proporzionati alla superficie oggetto del risanamento e definiti in base anche di una serie di criteri tecnici e ambientali.
A illustrare i contenuti della delibera che istituisce il sistema incentivante e le caratteristiche tecniche del bando in preparazione (che dovrebbe essere pronto entro il 15 luglio), è stato il funzionario Alberto Bracali dell’Assessorato Ambiente che inizialmente ha ricordato come i 130.000 euro di contributi erogati fra il 2015 e il 2017 hanno già consentito interventi su circa 150 edifici ad uso abitativo che, unitamente a circa 350 piani di bonifica presentati indipendentemente dai bandi incentivanti, hanno permesso di risanare il 20% degli edifici censiti a Carpi nel 2015 nell’ambito del progetto “Amianto? No grazie”.
Nel 2018, con il nuovo sistema, si renderanno disponibili 40.000 euro dedicati specificatamente ai fabbricati ad uso produttivo, senza escludere la possibilità, in caso di esaurimento dei fondi, di un rifinanziamento del bando riservato agli insediamenti produttivi per soddisfare le domande pervenute
Quest’anno, infine, il bando riservato ai fabbricati ad uso civile, già attivo dal 2015, è stato rifinanziato con 25.000 euro e la graduatoria dei beneficiari è stata recentemente chiusa e approvata, esaudendo tutte le richieste pervenute.
Nel 2018, quindi, l’Amministrazione comunale stanzierà complessivamente 65.000 euro per incentivare le bonifiche, ampliando la platea degli edifici che potranno usufruire dei benefici economici previsti, proseguendo, in tal modo, la progressiva attuazione e il potenziamento delle azioni previste nel progetto “Amianto? No grazie”.
Il dibattito ha visto intervenire i consiglieri Gaddi e Medici del Movimento 5 Stelle, il consigliere Boni del PD che ha rivendicato il primato nel settore stabilito da questa Amministrazione, intervenendo negli anni prima e meglio di altri, ed il consigliere Roberto Benatti, del gruppo Forza Italia, che dopo aver riconosciuto a questo bando una estrema positività, ha però sottolineato come ancora molto resti da fare e che, altre scelte dell’Amministrazione, non sono sempre andate in questa direzione. Il consigliere Benatti, nell’annunciare il voto favorevole del gruppo, ha auspicato un rapido esaurimento dei fondi che significherebbe un ulteriore passo in avanti nel risanamento urbano.
L’Assessore all’Ambiente Simone Tosi nella sua replica conclusiva ha ricordato come nel programma di governo del Sindaco Bellelli e della sua Giunta ci fosse da subito il progetto AMIANTO FREE e che da anni questa Amministrazione ha attivato diverse iniziative, come lo Sportello NoAmianto raccogliendo sempre, col parere favorevole del Consiglio comunale all’unanimità, le sollecitazioni pervenute dall’associazione CORA, rivendicando il primato di essere stati i primi in Emilia Romagna a pensare e realizzare iniziative come i bandi.