Giovedì 7 dicembre, ore 21, Teatro Comunale
Giovedì 7 dicembre alle ore 21 andrà in scena al Teatro Comunale di Carpi l’esilarante spettacolo DACHICOCHE’: sketch, poesie canzoni con personaggi divenuti negli anni patrimonio della nostra città. Ritorna così al Teatro Comunale il tradizionale appuntamento di Natale con il dialetto, con un nuovo spettacolo frutto del Forum Dialetto, progetto voluto dall’assessorato alla Cultura e sostenuto dalla Consulta Cultura. Obiettivo del Forum Dialetto è il recupero, la valorizzazione e la diffusione delle tradizioni linguistiche e culturali carpigiane attraverso due iniziative: la creazione all'interno del portale della Rete Civica del Comune di una apposita sezione Dialetto Carpi (che contiene video di poesie, canti popolari, detti, proverbi, filastrocche e il dizionario dialetto-italiano) e la realizzazione di uno spettacolo teatrale da offrire alla città ogni mese di dicembre.
Ed ecco come è nato DACHICOCHE’, ossia ‘da queste parti’, che mette insieme coloro da anni recitano, cantano e scrivono nel nostro idioma cittadino e giovani promesse attori e attrici dialettali, con l’obiettivo di ricomporre il divario tra queste due generazioni. Per questo l’importante collaborazione con le Cagne Pelose, rock band che da anni propone cover di brani famosi rivisitati con testi rigorosamente in dialetto. Lo spettacolo promosso dall’Associazione culturale Aporie offre uno spaccato fedele e divertente della società contemporanea e del ruolo che il dialetto continua, anche oggi, a rivestirvi. La regia è affidata a Grazia Gamberini con l’aiuto regia di Elisa Lolli. L’ingresso è gratuito.
“L’iniziativa portata avanti dal Forum Dialetto è meritoria e l’amministrazione comunale non può che sostenerla – spiega l’assessore alla Cultura Simone Morelli – non solo perché riprende il filo interrottosi qualche anno fa degli spettacoli di Fer Filos ma anche perché riesce a mettere allo stesso tavolo giovani e meno giovani, sottolineando così che l’idioma carpigiano non è per nulla qualcosa di stantio e di lontano dal vivere comune ma ne è anzi parte fondamentale e sentita dalla popolazione come componente identitaria”.