Approvata dal Consiglio comunale la proposta di non recedere da esso
Il Consiglio comunale di Carpi ha approvato nella seduta del 28 settembre scorso un Atto d’indirizzo relativo alla scadenza del Patto di Sindacato tra i 21 Comuni soci di Aimag spa, che vale il 65% delle quote dell’azienda. Entro il 30 settembre si sarebbe dovuto esercitare il recesso o meno dal Patto e la proposta in discussione in aula prevedeva infatti di rinnovarlo per altri sei mesi, “riconoscendo – ha spiegato Romana Mattioli, coordinatore per l’assistenza allo sviluppo dei progetti strategici relativi alla gestione del Patrimonio e delle Società Partecipate - che attraverso questo sindacato di blocco e di voto si può garantire la governance della società”.
Il Sindaco Alberto Bellelli ha dal canto suo letto in Consiglio il documento da poco reso pubblico dal Patto di Sindacato da lui presieduto e che definisce nuovi scenari per l’azienda multiservizi e linee comuni condivise da tutti i Sindaci dei Comuni soci. “Un passo che è stato reso possibile grazie ai dati giunti per le manifestazioni d’interesse – ha detto – e al dialogo con le altre realtà del territorio. Una sorta di ‘Grande Aimag’ per rispondere ai quesiti posti con le manifestazioni d’interesse, per il consolidamento e il rafforzamento in senso federante dell’azienda, per essere il più competitivi possibile in previsione delle sfide future rappresentate dalle gare e dagli affidamenti. Il rinnovo del Patto di Sindacato in discussione stasera è il segno dell’unità del Patto stesso”.
Dopo che il consigliere di Carpi Futura Paolo Pettenati e il collega di Forza Italia Roberto Benatti hanno letto il testo di due ordini del giorno presentati dai loro gruppi sul tema Aimag si è aperto il dibattito. Se Eros Andrea Gaddi (M5S) ha sottolineato come il Sindaco non abbia mai citato nel suo intervento il recente referendum consultivo, ponendo poi varie domande, Benatti ha invece spiegato come la possibile soluzione di una holding dove collocare le azioni carpigiane di Aimag va esattamente nella direzione opposta da quella auspicata dai promotori della consultazione del 10 settembre, visto che così l’amministrazione comunale non avrebbe più il controllo diretto dell’azienda. “E’ stata l’elezione del Sindaco Diacci a Novi a cambiare tutto. Intanto però con il documento del Patto si arriverà a prendere ancora tempo e a ‘scavallare’ le amministrative…”
Dopo gli interventi dei consiglieri Verrini (CF) e Roberto Arletti (Gruppo Misto) il capogruppo Pd Marco Reggiani ha invece rimarcato il proprio rispetto per il voto del 10 settembre scorso “anche di coloro che non sono andati a votare per scelta”, sottolineato che è strategica la sinergia industriale per il futuro dell’azienda e che vanno approfondite le forme da dare ad Aimag. “Un’operazione importante quella del Sindaco, che mira a mantenere il controllo politico sull’azienda”. Cristian Rostovi (Fratelli d’Italia-An) ha poi ribadito come il documento del Patto non escluda vendite e incorporazioni di altre aziende mentre Pettenati (CF) ha dal canto suo spiegato infine come i 14 mila e oltre votanti al referendum consultivo “hanno contato invece molto per arrivare alla redazione di questo documento dei Sindaci, anche per l’effetto avuto dall’esito del voto sui primi cittadini della Bassa e per fare aumentare la coscienza critica della gente”.
Il Sindaco Bellelli chiudendo il dibattito ha spiegato leggendo la sua relazione al Bilancio preventivo 2017 di essere restato nel solco delle cose da sempre da lui dette su Aimag, e rimarcato che è il Patto di Sindacato che dà gli indirizzi ma che è il Consiglio di amministrazione a fare i progetti. “Personalmente non sono convinto della holding perché gli indirizzi devono essere di tipo politico – ha affermato - ma il documento del Patto è chiarissimo nel dare indicazioni per garantire l’esigenza del consolidamento preservando la sua autonomia, quindi con un chiaro no alla fusione. Rispetto anch’io il risultato della consultazione del 10 settembre ma ribadisco che il quesito era poco chiaro nella sua formulazione. L’unità del Patto di Sindacato è un valore aggiunto, evolviamo con il federativismo al problema delle dimensioni di Aimag, per renderla più grande ed evitare certi vincoli”.
Dopo le dichiarazioni di voto la delibera in discussione è stata votata da tutti i gruppi presenti in Consiglio; l’ordine del giorno di Carpi Futura invece da CF, Gruppo Misto e M5S, astenuti Fi e FdI-An, contrario il Pd e l’ordine del giorno di Forza Italia, integrato dal documento del Patto di Sindacato, infine ha avuto l’ok dei consiglieri presenti in aula di Pd, FI, FdI-An, con l’astensione di CF e Gruppo Misto e l’uscita dall’aula dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle.