Dall’11 dicembre ai Musei di Palazzo dei Pio antiche edizioni del Furioso in mostra
Dall’11 dicembre al 25 febbraio prossimo sarà visitabile ai Musei di Palazzo dei Pio di Carpi il percorso Sublimi e soprumani ingegni, il Pico e i Pio - I 500 anni del Furioso di Ariosto, che propone una ventina di rarissime e antiche edizioni dell’opera, stampe, xilografie e dipinti provenienti dal fondo antico della Biblioteca multimediale Loria e dai Musei cittadini. Documenti che celebrano il poeta e ricostruiscono la sua relazione con la corte dei Pio e in particolare con Alberto Pio, oltre che valorizzare il patrimonio degli istituti culturali cittadini, spesso poco conosciuto ai più.
Alle ore 17 di domenica 11 dicembre alla Sala dei Mori di Palazzo dei Pio l’inaugurazione della mostra (che resterà chiusa nella giornata del lunedì oltre che a Natale e Capodanno) sarà accompagnata da un concerto di musica vocale e strumentale dal titolo De la bellezza le dovute lodi con l’Ensemble Baschenis e il Quartetto vocale diretto da Roberta Riccardi. Nel corso delle settimane si susseguiranno poi iniziative collaterali alla mostra: lunedì 12 e mercoledì 14 dicembre ad esempio all’Auditorium Loria verrà proiettato alle ore 21 lo sceneggiato televisivo diretto da Luca Ronconi, con letture di Simone Maretti.
“E’ il Rinascimento, uno degli aspetti centrali di valorizzazione del nostro patrimonio – spiega l’assessore alla Cultura Simone Morelli – il cuore di questa mostra, che ci consente di conoscere ed estrarre dai depositi e dai preziosi fondi della Biblioteca e del Museo opere di grande valore. Riportare poi il nostro patrimonio in un più ampio circuito, quale quello delle celebrazioni dei 500 anni del Furioso che tra Ferrara e Reggio Emilia caratterizza queste ultime settimane del 2016, fa di Carpi, ancora una volta, uno dei centri più brillanti del territorio regionale per la progettazione e la promozione culturale”.
Nel 2016 infatti cadono i 500 anni della prima edizione dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, uno dei poemi più amati e riconosciuti della letteratura di corte del Rinascimento, concepito inizialmente come aggiunta all’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo, rimasto incompiuto per la morte dell’autore, ma che diventerà uno tra i primi e più importanti ‘romanzi’ moderni.