I profughi eventualmente accolti saranno poche unità e vincolati a precisi progetti d’inserimento
In merito alla polemica creata da un quotidiano locale e rinfocolata in modo strumentale su Facebook, in particolare su alcuni siti e profili anonimi con toni allarmistici e ingiuriosi, l’Unione delle Terre d’Argine precisa quanto segue:
“La disponibilità ad accogliere nuovi profughi sul territorio dei quattro comuni dell’Unione, in numero molto contenuto (una decina in tutto) e a condizione di precise progettualità a loro riservate, nasce dalla considerazione che le nostre comunità, pur non avendone l’obbligo, facendo parte del cratere sismico, così come altri centri colpiti dal terremoto del 2012, si sono sempre rese disponibili a realizzare politiche di accoglienza a favore di queste persone che, ricordiamo, non sono ‘clandestini’ ma profughi di guerra. 41 di loro già vivono qui da tempo e seguono progetti di inserimento in collaborazione con le istituzioni e il volontariato locale, e ovviamente con la Prefettura di Modena e le cooperative che si sono occupate della loro sistemazione abitativa”.
“Va inoltre ricordato, e sottolineato, che il costo di tale accoglienza è totalmente a carico della Prefettura e non incide in alcun modo sui bilanci dell’Unione o dei Comuni, né sulle procedure di ricostruzione post sisma. Ciò che si sta valutando in questi giorni è l’eventuale ulteriore arrivo di una decina di profughi, una scelta consapevole perché certi che si tratti di un’accoglienza programmata che le nostre comunità sono tranquillamente in grado di gestire; nei giorni scorsi i rappresentanti dell’Unione, nel corso dell’incontro con la Prefettura, hanno ribadito che nell’affrontare una problematica così importante è necessaria la massima condivisione, precisando che il luogo inizialmente individuato (il cosiddetto ‘Biscione’ di via Unione Sovietica a Carpi) non è il più adatto, visto che proprio questo edificio è interessato da tempo da opere di riqualificazione e monitoraggio da parte della Polizia municipale. Si ritiene che l’arrivo di una decina di persone (rigorosamente impegnate in un progetto di inserimento) in un territorio di 105 mila abitanti non possa rappresentare un problema sociale, a meno che non si voglia strumentalizzare per altri fini questa scelta fatta per responsabilità istituzionale”.
“A tale proposito si informa che in queste ore il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli, pesantemente attaccato sul web e sui social anche sul piano personale, sta esaminando con l’ufficio legale l’ipotesi di procedere con formale querela contro chi, in modo strumentale, ha stravolto le sue dichiarazioni, trasformandole in ricostruzioni false e attribuendogli frasi non dette, anche sui cittadini colpiti dal sisma, ottenendo così, in modo scorretto, le volute reazioni negative dei cittadini”.