Istituisce un Registro amministrativo ed è stato approvato dal Consiglio comunale

Comunicato stampa n.303 del 13/11/2015

 “La comunità è caratterizzata dal crescere di forme di legame affettivi che non si concretano o non si possono concretizzare nell’istituto del matrimonio e che si denotano per una convivenza stabile e duratura”; con questa premessa si apre il Regolamento che istituisce un Registro amministrativo per il riconoscimento delle Unioni civili approvato ieri, giovedì 12 novembre, dal Consiglio comunale di Carpi. Un atto che viene a seguito della mozione che lo stesso civico consesso aveva approvato un anno fa e che chiedeva al Comune di istituire uno strumento per la registrazione delle Unioni civili “tra cittadini carpigiani, senza distinzione di sesso, con l'intento parallelo di sollecitare il Governo e il Parlamento a produrre una legge a breve per conferire diritti e doveri alle unioni civili nella direzione della legislazione europea”: a livello nazionale l’attuale quadro normativo non ha infatti ancora individuato la forma giuridica per tale riconoscimento ma i Comuni nella propria autonomia possono istituire registri a valenza amministrativa per dare evidenza di eventi specifici, quali l’appartenenza ad un’unione civile.

Il quadro normativo definisce come famiglia “l’insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune”: si è ritenuto con questo Regolamento di stabilire che possano richiedere l’iscrizione al Registro delle Unioni civili le coppie già parte di una famiglia anagrafica residente a Carpi ai sensi della norma citata.

Il Regolamento approvato ieri sera è stato discusso nei giorni scorsi dalla Commissione consiliare competente: in questa sede Roberto Benatti (Forza Italia) aveva chiesto (richiesta poi accettata) di emendare il testo del Regolamento aggiungendo all’articolo 2 il comma 5, che indica come “all’interno del Comune di Carpi chi si iscrive al Registro è equiparato al ‘parente prossimo del soggetto con cui si è iscritto’ ai fini della possibilità di assistenza”. Ieri sera Benatti ha poi presentato una mozione a questo fine, che è stata approvata a maggioranza. Altre modifiche discusse in Commissione sono state altresì inserite nel testo portato all’attenzione dei consiglieri ieri sera. “Con un lavoro – ha spiegato Monica Medici del Movimento 5 Stelle, Presidente della Commissione consiliare che ha esaminato in prima battuta il testo del Regolamento – che ha consentito grazie all’impegno di tutti di confrontarsi, discutere e infine modificare il testo originario, portando stasera in Consiglio un documento che permetterà di riconoscere diritti ai cittadini. Ricordiamo che tutto questo nasce da una mozione del nostro Movimento”. L’assessora comunale alla Sanità Daniela Depietri ha dal canto suo ricordato quale è l’ambito di competenza di questo Regolamento, come ci si comporta in caso di ricovero in ospedale di persona che ha necessità di assistenza e dell’esistenza dei Patti di convivenza da sottoscrivere davanti ad un notaio.“Chiederemo poi all’Azienda Usl, come ha domandato il consigliere Benatti, che si definisca e ratifichi, in concerto con l’Azienda, una convenzione che provveda, da parte dell’AUSL e in particolare delle strutture ospedaliere e sanitarie di Carpi, al riconoscimento agli effetti civili dei Registri comunali per le unioni”. Paolo Pettenati (Carpi Futura) ha invece criticato la scelta di arrivare a istituire un Registro a Carpi perché “non ha valenza nazionale, non ha attenzione agli aspetti fiscali, non ha effetti giuridici, è inutile visto che presto il Parlamento approverà un provvedimento sul tema. Non a caso in molte città dove il Registro è stato istituito si è rivelato un flop colossale”. Parole che sono state a sua volta criticate dal consigliere Francesco Lodi (Pd): “Carpi Futura decide di non decidere e sbaglia Pettenati a dire che è stato inutile il lavoro fatto per arrivare in Consiglio con questo provvedimento. Anche io reputo positivo il lavoro fatto in Commissione”. Roberto Benatti (FI) ha ricordato come a suo tempo il suo gruppo avesse votato contro la spettacolarizzazione delle proposte fatte su questo tema e come nella prima bozza portata all’esame della Commissione mancassero proprio dei ‘pezzi chiave’: “Solo dopo il nostro emendamento il Regolamento si è arricchito di ciò che serviva veramente, ovvero il tema della salute, di quando si è ricoverati in ospedale, di chi può vedere le cartelle cliniche. Va poi indicato chiaramente sui moduli che dovranno essere compilati da chi vorrà fare parte del Registro – ha detto - che questo non ha valenze patrimoniali, successorie o in caso di adozioni. Non creiamo false aspettative, per renderci belli e progressisti agli occhi dell’elettorato. E ci si potrebbe convenzionare con i notai per abbassare i costi di chi è iscritto”.

E dopo che la consigliera del Pd Cristina Luppi ha ricordato come in Parlamento giacciano già 4 progetti di legge sulle Unioni civili, di come non sia il caso “di fare la gara a chi è stato più bravo a proporlo e a creare un testo condiviso” e di come sia importante pubblicizzare questa nuova opportunità l’assessore ai Servizi Demografici Cesare Galantini ha rammentato chiudendo il dibattito come operativamente il Regolamento abbia tratto ispirazione da quelli di altri centri e come al momento della registrazione verrà consegnato un vademecum per chiarire a cosa serva questa iniziativa. La mozione di Benatti è stata infine approvata da tutti i gruppi con l’astensione di Carpi Futura; il Regolamento invece ha ricevuto l’ok di Pd e M5S mentre gli altri gruppi si sono astenuti.

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