Lunedì 9 novembre, ore 21, ex Sinagoga --Comunicato stampa n.298 del 7/11/2015
Nell’ambito delle manifestazioni previste per il 70esimo della Resistenza, un ampio cartellone di eventi e iniziative che a Carpi ha preso il nome di Dna memoria, lunedì 9 novembre la ex Sinagoga della città, in via Rovighi 57, sede della Fondazione Fossoli, ospiterà un incontro dal titolo Vittorio Grisi - Un patriota tra guerre e resistenza. Alle ore 21 Claudio Silingardi, Direttore dell'Istituto Storico di Modena, e Florio Magnanini, Direttore del settimanale Voce, tratteggeranno la figura di Grisi, prima volontario nell’Esercito italiano nel corso della Prima guerra mondiale poi su vari fronti come soldato nel corso del Secondo conflitto mondiale e infine come capo partigiano sulle montagne modenesi. Sarà presente alla serata Giancarlo Grisi, figlio di Vittorio. Il Comune di Carpi e l’Istituto storico di Modena hanno promosso questa iniziativa per ricordare una straordinaria esperienza di vita militare e non solo.
Vittorio Grisi nasce a Mori di Trento nel 1895. Con lo scoppio della Prima guerra mondiale assieme ad altri 900 trentini, allora sudditi dell’Impero austriaco, compie la scelta di combattere per l’Italia, arruolandosi volontario nell’Esercito. Nonostante i rischi (gli irredenti catturati dagli austriaci erano considerati traditori passibili di pena di morte) chiede di combattere sempre in prima linea, viene ferito due volte e per questo riceve la Medaglia d’argento al Valor militare. Nel dopoguerra si stabilisce a Carpi per dirigere una Cantina vinicola e qui conosce Anna Benassi, che sposerà nel 1931. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale partecipa alla campagna d’Albania, poi va in Jugoslavia e infine è inviato in Unione Sovietica con la divisione Tridentina, dove vive la drammatica esperienza della ritirata di Russia. Rientrato in Italia dopo l’8 settembre si avvicina alla Resistenza e nel giugno 1944 entra nel Comitato di liberazione nazionale di Carpi quale responsabile del Comando piazza. Nel gennaio 1945 si trasferisce a Montese ed entra nella Brigata Matteotti, per poi spostarsi nella zona di Montefiorino dove il 6 marzo diventa Capo di stato maggiore della Divisione Modena montagna. Muore nel 1950.