Il Consiglio comunale ha approvato giovedì 18 giugno una delibera sul tema --Comunicato stampa n.167 del 22/6/2015
Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 18 giugno è stata approvata a maggioranza una delibera con la quale ‘si conferisce mandato al Comune di Mirandola per lo svolgimento di una indagine di mercato avente ad oggetto operazioni di partnership di Aimag con altre società’. “Una delibera - ha spiegato il Sindaco Alberto Bellelli - che consente di aprire un percorso aperto e trasparente per sapere se ci sono manifestazioni di interesse verso la multiutility di cui possediamo il 20% circa delle azioni ordinarie. Assicurando comunque il controllo pubblico del gruppo questa indagine di mercato ha le finalità di incrementare il valore per i soci, migliorare qualità, efficienza ed economicità dei servizi agli utenti, mantenere un forte presidio sul territorio e salvaguardare livelli occupazionali e competenze tecniche e manageriali del gruppo Aimag. La direzione del Patto di Sindacato tra i soci pubblici (i Comuni che hanno il 65% delle quote azionarie dell’azienda e sono titolari del potere d’indirizzo coordinandosi per il governo societario attraverso questo organismo, ndr.) predisporrà entro il 31 ottobre un’apposita relazione da trasmettere ai Consigli dei 21 Comuni soci riferendo sui contenuti delle manifestazioni d’interesse pervenute: qui di discuteranno gli scenari, siano essi quelli di una gara per la vendita delle azioni, di una aggregazione o di una fusione; termine per la presentazione delle stesse sarà il 30 settembre. Non è questo il modo per individuare un soggetto ma un percorso, non vincolante né per chi presenta la manifestazione d’interesse né per chi la vuole valutare. Solo così potremo avere maggiori conoscenze sull’attrattività e le potenzialità di sviluppo di Aimag per il futuro. Mi auguro arrivino molte manifestazioni d’interesse per portare ad una discussione il più oggettiva possibile e fare la scelta più idonea. E questa – ha concluso - non è una preselezione, anche per singoli asset industriali possono prefigurare scenari”.
Dopo che il capogruppo Pd Paolo Gelli, anche a nome del collega di gruppo Marco Bagnoli, ha segnalato come da quel momento sarebbe uscito dall’aula “per opportunità; ribadiamo la legittimità a essere qui ad ascoltare e discutere del tema” il Presidente del Consiglio Davide Dalle Ave ha ricordato come fossero arrivati, anche se alcuni fuori tempo massimo, diversi emendamenti alla delibera in discussione, oltre a due mozioni. Uno degli emendamenti del Movimento 5 Stelle non è stato però accolto dopo un parere tecnico non favorevole mentre subito dopo il capogruppo di Carpi Futura Giorgio Verrini ha spiegato come la mozione firmata dal suo gruppo sarebbe stata ritirata. Roberto Benatti (Forza Italia) ha poi illustrato la mozione firmata dal suo gruppo, che sottolineava il ruolo di Hera nella vicenda (“è socia al 25% di Aimag ma può essere anche portatrice di una manifestazione d’interesse, e dunque come si garantisce l’imparzialità e la riservatezza?”); inoltre Forza Italia ha chiesto con questo documento di portare ad una riunione congiunta dei Consigli dei 21 Comuni membri il tema, prima di prendere decisioni. Su richiesta della consigliera Monica Medici del Movimento 5 Stelle Romana Mattioli, che per il Comune si occupa di Qualità dei servizi, Organizzazione e Formazione, ha spiegato che la società di consulenza PriceWaterhouseCoopers percepirà qualche decina di migliaia di euro per supportare il Comune di Mirandola dal punto di vista tecnico nella raccolta delle manifestazioni d’interesse, soldi versati da Aimag.
Eros Gaddi, anche lui del gruppo M5S, ha parlato di una “operazione di depistaggio del Pd, che vuole fondere Aimag con Hera con effetti disastrosi sulla pelle dei cittadini e senza economie di scala. Vogliono giocarsi le azioni del capitale sociale togliendo diritti alle generazioni future, con un’azione peraltro contraria al referendum del 2011, dunque antidemocratica”. Giorgio Verrini (CF) ha ricordato di essersi detto contrario al ‘fidanzamento’ Aimag-Hera già nel 2009 dicendo poi “come questa delibera sia una manovra per riaprire i giochi di avvicinamento ad Hera, peraltro già favorita perché i suoi rappresentanti siedono già nel Cda. Le condizioni di ingaggio del bando impediscono una vera concorrenza nelle proposte, i paletti sono troppo ristretti e inoltre chi manifesta l’interesse deve rivelare i suoi piani…”. Molto critico nei confronti degli interventi che lo avevano preceduto il consigliere Francesco Lodi, che ha ribadito come le ‘regole d’ingaggio’ del bando siano invece estremamente larghe e la delibera prefiguri un’apertura a tutto campo che permette di fare partire la discussione nei modi giusti. “Quella delle opposizioni è una strategia comunicativa e di propaganda cha ha il solo scopo di farsi belli davanti ai cittadini”. Cristian Rostovi (Ncd-FdI-An) si è detto dal canto suo certo che il Pd vuole vendere ad Hera “ma nel merito della delibera questa a mio parere è fatta bene. Possiamo aprire una riflessione sui tempi definiti da questo atto. Ho dei preconcetti verso Hera e la sua presenza nel Cda di Aimag è certo una condizione di vantaggio”. Lorenzo Boni (Pd) ha sottolineato come la delibera fosse quanto di più trasparente e partecipata possibile, “e siete state voi opposizioni a chiedere che fosse così…Volete che andiamo avanti a colpi di maggioranza? I 5 Stelle vorrebbero tutto rimanesse come ora, senza ascoltare eventuali proposte”. Gli ha risposto Monica Medici (M5S) attaccando il Pd dicendo che “voi non siete i padroni dell’azienda, non ci tenete ad Aimag. Dev’essere essa e non i Comuni soci a dire di cosa ha bisogno, siete come un padre dell’800. E anche sul bando di gara per la distribuzione del gas da pubblicarsi entro il marzo 2017, sicuri che il 12.5% del fatturato conti così tanto? Rifiuti e acqua sì che non li darei da gestire ad altri. Tutte le scelte devono essere reversibili”.
Roberto Arletti (Pd) si è detto anch’egli contrario ad Hera, ha ribadito le caratteristiche del percorso al via con le manifestazioni d’interesse ma ha definito incompleta questa strada visto che a suo parere mancherebbe “l’attività di promozione degli scenari industriali e il momento della partecipazione dei cittadini”. Luca Severi (M5S) ha spiegato che la delibera equivaleva ad una “bandiera bianca alzata, uno stratagemma per vendere tutto ad Hera. Non sapete che fare e raccogliete idee per poi fare il bando oppure sperate che nessuno manifesti interesse e fare poi lo stesso…Chiediamo agli altri cosa vogliono fare con Aimag”. Mariella Lugli (Pd) ha voluto ricordare che per la gara per il servizio di distribuzione del gas nel 2017 Aimag non potrò competere per le sue caratteristiche attuali. “Se avessimo voluto vendere l’avremmo già fatto, è l’azienda che ci ha chiesto di vedere gli scenari futuri”.
Paolo Pettenati (CF) si è detto anch’egli contrario alla vendita ad Hera e ha definito contraddittoria l’operazione che si sta delineando con la delibera in discussione, che contiene anche errori metodologici. Ruggero Alberto Consarino (Pd) anch’esso esordendo dicendosi d’accordo con chi si era espresso in modo contrario alla confluenza in Hera ha sottolineato però come rendendo più restrittiva la formula usata nella delibera si poteva rischiare di veder diminuire il numero delle manifestazioni d’interesse.
Roberto Benatti (Forza Italia) ha rammentato all’inizio del suo intervento come l’ex Sindaco Campedelli e Soliera avessero promesso di vendere Aimag ad Hera, ha sottolineato positivamente come la delibera in discussione arrivasse dopo un preciso impegno chiesto da una mozione del suo gruppo, e ha criticato il Pd “che usa l’azienda come parcheggio per ex amministratori e familiari. Questo è importante per il partito. Ed Hera in Cda non ha portato nulla in questi anni come partner. Ribadisco la richiesta di trovare un momento assembleare per sentire le opinioni almeno dei vari Sindaci dei Comuni soci”. Il consigliere del Pd Marco Reggiani è a questo punto intervenuto per ribattere alle accuse di Benatti, ha sottolineato alcune delle affermazioni fatte dal Sindaco Bellelli sul senso della delibera e gli sviluppi futuri per l’azienda dicendosi disponibile a votare la mozione di Forza Italia pur modificata. Dopo brevi interventi di Anna Azzi (CF) e Massimo Barbi (Forza Italia) ha preso la parola per la replica finale il Sindaco Alberto Bellelli, definendosi “confuso per la contradditorietà degli attacchi venuti dalle opposizioni”. “Saremmo matti se puntassimo a non avere manifestazioni di interesse, si deprezzerebbe l’azienda. E questo percorso ce lo ha chiesto Aimag. E’inaccettabile il dogma del non cambiare, sarebbe un atteggiamento irresponsabile di fronte al mutamento delle condizioni in cui l’azienda si troverà ad operare: azienda che è un patrimonio comune dei cittadini e rispetto alla quale le scelte devono essere fatte dai Consigli comunali, con tutti gli elementi di conoscenza disponibili. Non c’entra nulla qui il Patto di Sindacato. Quando arriveranno le manifestazioni d’interesse verremo in aula, faremo assemblee. C’è bisogno di concretezza e non di strumentalizzazioni”.
Dopo le dichiarazioni di voto dei gruppi consiliari si sono prima portati all’esame del civico consesso i tre emendamenti rimasti, due del M5S (concernenti il primo la richiesta del mantenimento del marchio di Aimag e il secondo quella di introdurre la possibilità di impedire cambiamenti irreversibili nel caso di partnership) e uno di Carpi Futura (sul comunque assicurato controllo pubblico dell’azienda), tutti approvati solo da M5S e CF, e dunque non accolti. La mozione di Forza Italia (che impegnava l’amministrazione a rendere più celere possibile il percorso di valutazione delle manifestazioni pervenute e ad organizzare un’assemblea pubblica) è stata invece approvata all’unanimità e la delibera finale approvata a maggioranza con l’ok di Pd, Ncd-FdI-FI e il voto contrario di M5S e CF.