Dopo tre ore di dibattito approvato un odg presentato dal Pd --Comunicato stampa n.78 del 2/04/2013
Buona parte della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 21 marzo è stata dedicata al cosiddetto Parco Lama, con la presentazione di tre tra ordini del giorno e mozioni e di un Piano particolareggiato di iniziativa privata. L’assessore all’Urbanistica Simone Tosi ha ricordato aprendo il dibattito che la Variante su questa zona della città è stata già approvata dal civico consesso nel 2002 e interessa una superficie di 1 milione e 245 mila metri quadrati, di cui 380 mila di area periurbana, 515 mila sottoposti a vincolo paesaggistico, 350 mila a tessuto insediativo (per 90 mila di questi si tratta di abitazioni): su questi ultimi 350 mila metri quadrati insistono il PRU, il Piano di riqualificazione urbana dell’area a nord est della stazione ferroviaria cittadina, approvato ma non partito e tre comparti, denominati C 5 e C 14 (non autorizzati e non partiti) e C 6 (autorizzato dal Consiglio comunale nel 2006). Nel comparto C 6 sono previsti 240 alloggi e 1000 metri quadrati di strutture di servizio e commerciali oltre a 3635 mq di PAI (alloggi popolari o convenzionati), 66532 mq di verde pubblico e 31470 mq di verde condominale. “L’11 gennaio 2011 in questa aula consiliare abbiamo approvato un ordine del giorno – ha detto Tosi – che chiedeva di accorpare i volumi delle zone insediative, da mantenere ai margini del comparto per lasciare libero il ‘cannocchiale’ visivo dal centro alla campagna, e che proponeva uno studio su come inserire quest’intervento nella città costruita. L’associazione Parco Lama ha poi presentato un documento con 8 richieste, alcune di queste già accettate dagli attuatori del Piano o dal Comune; l’unico punto ancora in discussione è la realizzazione dei volumi abitativi in via Corbolani. La nostra volontà è quella di trovare l’accordo con gli attuatori per spostarli altrove, ricordando che gli attuatori stessi hanno però diritti edificatori in essere e che sarà necessario rendere edificabile una nuova area attraverso un Accordo di pianificazione e una Variante al Prg. Bisognerà poi pensare a come uniformare le aree agricole interessate dal progetto per valorizzarle. Proponiamo operativamente di suddividere il comparto C 6 in due ambiti funzionali, quello di via Corbolani e quello di via Tre Ponti comprensivo dell’area verde, consentendo la realizzazione del primo solo una volta realizzato il secondo e garantendo per la progettazione del verde una partecipazione larga. Quest’area potrebbe diventare – ha concluso - un esempio per la progettazione urbanistica”.
Attilio Palladino, architetto dell’assessorato all’Urbanistica, ha poi descritto le caratteristiche del Piano particolareggiato che interessa il comparto C 6, ricordando come eventuali osservazioni ad esso contenute negli odg in discussione avrebbero trovato posto nella Convenzione urbanistica diventando prescrittive per le scelte da compiersi a cura dei soggetti attuatori e dell’amministrazione locale. Il Piano prevede di costruire condominii di massimo 4 piani, mantenendo l’accesso da via Tre Ponti a via Corbolani solo pedonale, ma allargando quest’ultima, con 824 posti auto e la piantumazione di 1800 arbusti e 870 alberi in tutto.
Si è passati poi alla presentazione degli ordini del giorno e delle mozioni; il primo del Pd “che ricalca gli obiettivi del Consiglio comunale e dell’associazione per trovare una soluzione condivisa” ha detto il capogruppo Davide Dalle Ave; la seconda dell’Idv, presentato dal capogruppo Andrea Bizzarri; la terza firmato dai capigruppo della Lista civica Carpi 5 Stelle, di ApC, del PdL e dal consigliere indipendente Luca Lamma. Il documento del Pd chiedeva di istituire all’interno del percorso di elaborazione del Psc uno studio specifico di tutta l’area interessata al progetto Parco Lama, di rivedere le previsioni contenute nel PRU, con momenti di urbanistica partecipata; impegnava poi la Giunta a sollecitare i soggetti attuatori privati del comparto C 6 a concordare con il Comune lo spostamento dei volumi previsti su via Corbolani in un’area diversa della città, prevedendo nella progettazione esecutiva dell’area verde un momento di partecipazione della città, con l’obiettivo di realizzare un’area verde con contenuti paesaggistici e gestionali che contemplino quella connessione tra città verde e campagna”. La mozione firmata da Bizzarri invitava invece la Giunta “a continuare il dialogo con i soggetti attuatori privati e a trovare un accordo di massima per sospendere la presentazione di suddetto piano fino al raggiungimento di un accordo definitivo volto alla salvaguardia degli interessi del soggetto attuatore ma soprattutto della città, individuando con chiarezza soluzioni compensatorie per i primi e comunque congelare l’approvazione di piani particolareggiati interessanti l’area fino alla definizione del Psc”. Infine la mozione firmata da Pivetti, Losi, Andreoli e Lamma invitava la Giunta “a far precedere la valutazione del Piano per il comparto C 6 da un’ampia discussione con cittadini e associazioni, al fine di individuare le migliori soluzioni per preservare l’ampia area non edificata compresa tra via Due Ponti, via Tre Ponti, via Cavata e la ferrovia; a predisporre un atto formale di protezione nella forma di Variante in Salvaguardia al Prg dell’area stessa, da definirsi come ‘Bene Comune’; a conservare in questo contesto via Corbolani allo stato di strada bianca e ciclo-pedonale, a spostare l’edificabilità su altra area e a congelare l’approvazione di piani particolareggiati interessanti l’area fino alla definizione del Psc”.
Dopo la risposta ad alcuni quesiti tecnici il capogruppo della Lista civica Carpi 5 Stelle Andrea Losi ha aperto il dibattito dapprima criticando il fatto che rispetto al Prg originario “ci si sia piegati alla volontà di costruire dei privati, anche nel verde pubblico condominiale. Cmb terrà fede alle sue parole? Fino ad un certo punto in base a questa considerazione, anche perché tecnicamente sarebbe difficile bocciare in Giunta questo Piano, che però deve essere bocciato perché nel 2012 c’è stato il sisma e la relazione geologica dell’azienda è del 2011. Aspettiamo che entro maggio lo studio incaricato a febbraio ci faccia conoscere i risultati della ricerca sulla microzonazione sismica per la quale il Comune ha chiesto contributi alla Regione nell’aprile scorso”. Dopo che l’assessore Tosi ha replicato a Losi che le norme attuali consentono di costruire anche senza questo studio è intervenuto il consigliere del PdL Roberto Benatti, che si è chiesto innanzitutto come mai non si possa avere un progetto più organico rispetto al comparto C 6 e se non si potesse prescrivere piuttosto che invitare i soggetti attuatori, “anche sulla scorta di sentenze del Tar che hanno dato ragione a quei Comuni che hanno modificato il Prg tagliando volumi edificatori. Quale Tar ci darebbe contro per un’azione dettata da motivi di interesse pubblico essendo mutate peraltro le esigenze del mercato?”. E dopo che Roberto Arletti (Pd) si è detto fortemente contrario al progetto del comparto C 6 e al prolungamento di via Corbolani pur condividendo il progetto Parco Lama così come inquadrato dall’odg del suo partito è intervenuto Andrea Bizzarri: l’esponente dell’Italia dei valori ha esordito sottolineando che “sarebbe stato meglio se questo dibattito fosse avvenuto prima dell’approvazione del Prg vigente e come l’obiettivo finale debba essere il Parco Lama con lo spostamento altrove della volumetria di via Corbolani: bene l’accordo con il soggetto attuatore, bisogna tenere una posizione decisa per realizzare questo progetto, vera e propria idea per la città futura. Facciamo rientrare anche i comparti C 5 e C 14 nel Psc, l’area del PRU è fondamentale per la città: chiedo infine al Pd di modificare il proprio ordine del giorno inserendo le frasi di Tosi sulla suddivisione in due ambiti funzionali del C 6”.
Cristian Rostovi del PdL ha chiesto al Pd non di impegnarsi a sollecitare il soggetto attuatore ma di impegnare la Giunta a fare in modo che in via Corbolani non si costruisca e si spostino i diritti edificatori in altra area “inserendo la Variante di Salvaguardia da noi indicata”. Argio Alboresi (capogruppo della Lega nord) ha invece spiegato come l’amministrazione comunale faccia gli interessi della Cmb e non del Parco Lama: “l’azienda faccia qualcosa per la comunità, si accontenti della metà degli alloggi e di nessun altro terreno…”. Paolo Gelli (Pd) ha ricordato dal canto suo la sostanziale similitudine dei tre documenti in discussione. “Non ci piacciono il comparto C 6 e i suoi volumi edificatori, vincoliamoli alla realizzazione di quelli su via Tre Ponti senza dimenticare che ci sono diritti acquisiti degli attuatori, con possibili rischi per l’ente locale dal punto di vista legale e il rischio della fine del Parco Lama e del percorso che deve portare ad esso, un percorso che anche per il futuro Psc dev’essere partecipato”. Il capogruppo del PdL Roberto Andreoli ha affermato che l’area del Parco Lama è rimasta intonsa finora per una serie fortuita di eventi, che il C 6 con la sua ‘stecca’ di edifici su via Corbolani non piace a nessuno così com’è e che è necessario rimettere in discussione anche il PRU. “Auguriamoci un confronto con Cmb ma anche l’azienda dovrebbe farsi qualche domanda, come la Garc che ha fatto un passo indietro, dando la nostra disponibilità ad accettare che le volumetrie che si spostano da qui possano andare in altra area agricola a costo zero. Ma esiste un Piano B se Cmb dice di no? Il Sindaco Campedelli ha un suo asso di briscola in mano per il 2014, si chiama Parco Lama”.
Il primo cittadino, evocato da Andreoli, ha allora preso la parola per dire “no alla decrescita e all’idea che a Carpi la Cmb spadroneggi. Perché non si pensò all’epoca del nuovo Prg al Parco Lama? Perchè allora venivamo accusati di non dare spazio alle legittime richieste di spazi per nuove case e industrie mentre la ‘cintura verde’ dell’architetto Salzano di cui ha parlato Losi era inaffrontabile economicamente per il Comune oltre che non vincolante. Con la successiva perequazione delle zone periurbane abbiamo ripensato a questa tematica. Propongo ad ulteriore specificazione che il comparto C 6 nella sua parte su via Corbolani sia sottoposto ad un vincolo di inedificabilità per 7 anni, un tempo sufficiente credo per trovare un’alternativa allo spostamento delle volumetrie. E rispetto al Tar si vuole forse che per difendere un partito preso ci troviamo con obblighi di risarcimento?”. Critico l’intervento di Giliola Pivetti (capogruppo di ApC) innanzitutto rispetto alle accuse del capogruppo Pd Dalle Ave sulla tempistica dei documenti in discussione e sul fatto che “nessuno qui sta facendo campagna elettorale. La nostra mozione è un punto di forza della Giunta, mentre l’odg del Pd è debole: sono stati fatti passi avanti ma non c’è la forza di dire no. Nessuno ha bisogno di nuove case ma siamo qui a prenderne atto come fosse un destino ineluttabile. E 7 o 25 anni di inedificabilità non mutano il fatto che questa è resa possibile in via Corbolani. La definizione del Parco Lama come ‘Bene Comune’ ha un grande significato simbolico e politico”. Il consigliere indipendente Luca Lamma si è poi chiesto se “Cmb avesse fatto un’approfondita analisi del mercato prima di pensare al comparto C 6, un’operazione che potrebbe dare problemi seri alla stessa impresa. Il Piano B di Campedelli? Certamente concertato con via Marx”. Daniela Depietri del Pd ha poi preso la parola per dire che gli emendamenti all’ordine del giorno del suo partito garantivano “una risposta ai nostri figli, senza lasciare pendenze legali alla prossima amministrazione comunale. Si realizza un sogno: stasera stiamo facendo il Parco Lama e forse non ce ne accorgiamo”. E se Davide Dalle Ave ha poi ricordato come “si stia avviando e seguendo il percorso che porterà al Parco Lama esaudendo tutte le 8 richieste dell’associazione omonima” proponendo anche un ulteriore emendamento al documento del Pd che impegna la Giunta “a bandire un concorso di progettazione per studiare soluzioni per il collegamento tra la zona est e la zona ovest della città e che metta al centro il superamento del passaggio a livello” Roberto Andreoli ha spiegato che “l’accordo non si trova tra due strumenti diversi per raggiungere lo stesso obiettivo: chi avrà ragione? Spero che Cmb dia la sua versione dei fatti, magari risolutiva. E comunque anche con il nostro odg non si impegna il prossimo Consiglio comunale in senso giuridico…”.
In sede di dichiarazione di voto Andrea Losi ha sottolineato negativamente la scarsa sensibilità dell’ente locale e della Cmb, Giorgio Verrini di ApC ha ribadito la necessità della relazione di microzonazione sismica “che è il gancio per bloccare tutto”, mentre Argio Alboresi ha chiesto “un segno di discontinuità che però non viene dato”. Andrea Bizzarri ha poi definito una “lesione istituzionale” il fatto che da qualche tempo i Piani particolareggiati non si votino in Consiglio ma passino solo all’esame della Giunta comunale “per una decisione di Roma” mentre Dalle Ave ha definito “concrete e realistiche la soluzioni prospettate, rafforzate dagli emendamenti contenuti nel nostro odg”. Infine Antonio Russo (Fratelli d’Italia) ha definito un controsenso costruire un parco tra 250 abitazioni.
Al momento del voto, dopo oltre tre ore di dibattito, ormai all’una di notte, l’ordine del giorno del Pd è stato votato da Pd e Idv, contrari gli altri gruppi presenti in aula: la mozione di Bizzarri ha ottenuto invece il voto solo del suo firmatario, contrari gli altri consiglieri, mentre la mozione di ApC, Lista Civica Carpi 5 Stelle, PdL e Lamma ha ottenuto i voti dei firmatari e di Russo (FdI), con il no di Pd e Lega nord e l’astensione dell’Idv.