E l’assessore Ferrari risponde in aula sulla Sezione Etnografica --Comunicato stampa n.53 del 5/03/2013
Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 28 febbraio è stata approvata la delibera di restituzione di una fideiussione bancaria (da 60 mila euro) prestata dalla società Ascari Giulio & C Snc in ordine ad un intervento edilizio previsto all’interno del Piano particolareggiato della Zona sportiva ovest – Comparto P. “Si trattava di un Piano autorizzato nel 2002 ma il proponente non ha nessuna intenzione di realizzarlo e dunque ci ha chiesto la restituzione della fidejussione” ha spiegato presentando la delibera l’assessore all’Urbanistica Simone Tosi. E’ poi intervenuto il capogruppo del PdL Roberto Andreoli che ha voluto fare una riflessione su questa parte della città, “un fallimento come zona sportiva e che va ripensata nella prospettiva del nuovo Psc. Spero che a redarre questo importante strumento urbanistico non sia solo un tecnico ma un urbanista”. L’assessore Tosi in replica ad Andreoli ha spiegato che “verranno ricercate le migliori professionalità possibili per la redazione del Psc” mentre rispetto alla Zona sportiva ovest ha detto che “si sono modificate in questi anni le dinamiche economiche e sociali rispetto al momento dell’approvazione del Piano”. La delibera è stata poi approvata all’unanimità dal civico consesso.
La capogruppo di Alleanza per Carpi Giliola Pivetti ha poi letto in aula il testo di una interpellanza firmata anche dal collega di gruppo Giorgio Verrini relativa alla Sezione Etnografica del Comune, nella quale sottolineava come questa “appaia quiescente, in una forma che appare motivata da una diminuzione di interesse e di indirizzi strategici da parte della Giunta e degli istituti culturali stessi. Chiediamo alla Giunta dunque di sapere come il Centro è organizzato, quali sono i suoi obiettivi, quale destino gli sia riservato e se non si ritenga di affiancare al personale comunale anche dei volontari”.L’assessore alle Politiche culturali Alessia Ferrari ha replicato a Pivetti ricordando come la Sezione sia “un istituto culturale molto importante per Carpi, che custodisce una parte fondamentale della storia e delle tradizioni della nostra città: purtroppo è poco conosciuta dai più e non va alla ribalta della cronaca. Nasce nel 1979 e rappresenta praticamente un unicum nella nostra regione, in quanto un centro similare della medesima importanza si trova solo a Ferrara. Attualmente il suo patrimonio è composto da oggetti, fotografie, documenti, libri e registrazioni audiovisive, oltre 400.000 pezzi”. Ferrari ha poi delineato le caratteristiche della sede della Sezione, illustrato le attività della sua responsabile, spiegando che negli ultimi anni questa ha lavorato soprattutto per la conservazione e tutela del patrimonio e la digitalizzazione e catalogazione informatizzata dello stesso. “A tal proposito è stato fondamentale il rapporto di collaborazione avviato con l’IBC regionale, che dal 2008 al 2012 ha investito 150.000 euro per la digitalizzazione e la catalogazione dei fondi fotografici più antichi, e dunque più fragili. Si è inoltre proceduto alla catalogazione dei libri della biblioteca del Centro Etnografico ed alla digitalizzazione di audio e videocassette. Rispetto alla consultazione al pubblico e valorizzazione del patrimonio il Centro svolge poi regolarmente attività di consulenza agli studiosi (in media 60 richieste l’anno), di collaborazione con enti esterni (in media 20 anno) e interni all’ente locale. Oltre a questo – ha detto Ferrari - organizza visite guidate, attività e laboratori didattici (che coinvolgono mediamente 400 ragazzi l’anno) oltre ad allestire esposizioni temporanee. Per quanto attiene alla condivisibile sollecitazione dei consiglieri di ApC in merito al coinvolgimento di volontari nelle attività del Centro, specie in questo particolare momento di crisi nel quale è difficile se non quasi impossibile pensare di aumentare la dotazione organica, segnalo che tale percorso è già stato avviato e costituisce una parte del più generale progetto di volontariato culturale che questa amministrazione intende attuare. Attualmente sono attivi 5 volontari: due pensionati, un lavoratore e due studenti universitari, sotto il coordinamento della referente del Centro, che pianifica tempi, modi e oggetto degli interventi, orientati soprattutto alla digitalizzazione delle fotografie e delle registrazioni audio oltre che alla sistemazione e ordinazione a scafale di riviste, libri, album. Nel medio termine si intende proseguire con l’attività ordinaria descritta sopra finalizzandola al completamento dell’opera di riordino, catalogazione e digitalizzazione totale del patrimonio oltre che procedere con l’acquisizione di nuovi fondi”.
Dopo la replica dell’assessore la consigliera Pivetti si è detta soddisfatta ma ha anche spiegato che a suo parere i volontari attuali potrebbero trovare nuovi ausilii, ritenendosi autorizzata a sollecitarne lei altri. “Gli obiettivi della Sezione sono condivisibili anche se ‘silenziosi’, bene il fatto che non ci sia volontà di quiescenza da parte della Giunta nei confronti di questa istituzione culturale”.