Nella seduta di giovedì 7 votati tre documenti relativi al progetto della Garc --Comunicato stampa n.33 dell'11/02/2013
Buona parte della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 7 febbraio è stata dedicata al progetto dell’impianto di cogenerazione a biomasse vegetali che la ditta Garc ha intenzione di costruire a Fossoli, in via dei Trasporti. Sull’argomento erano state presentate nei giorni scorsi una interrogazione della Lista civica Carpi 5 Stelle, una mozione della Lega nord Padania, una interpellanza di Alleanza per Carpi, un ordine del giorno di Pd e Idv, nonché una mozione della Lista civica Carpi 5 Stelle. Il rappresentante di quest’ultima Andrea Losi ha chiesto alla Presidenza del Consiglio comunale prima dell’inizio del dibattito di rinviare lo stesso ma al momento del voto sulla ‘mozione d’ordine’ da lui presentata i membri del civico consesso si sono detti (ad esclusione dello stesso Losi e di Pivetti, ApC, astenutasi) contrari al differimento della discussione. I tanti documenti all’ordine del giorno sull’argomento sono stati poi presentati dai firmatari: in essi erano contenute numerose domande su temi come l’approvvigionamento delle biomasse, le emissioni dell’impianto e la posizione dell’amministrazione comunale sulla questione, che riguarda una frazione dove già sono presenti tante strutture legate al trattamento dei rifiuti. Alcuni di questi atti, come la mozione sottoscritta da Losi, chiedevano che il Consiglio invitasse la Provincia a non procedere all’autorizzazione di un impianto “evidentemente inquinante” oppure (la mozione della Lega nord) domandavano di assoggettare la centrale a biomasse “alla procedura di Via (Verifica Impatto Ambientale) o almeno di sottoporla a procedura di screening”; o ancora l’interpellanza di Alleanza per Carpi chiedeva lumi sui controlli ai quali il nuovo impianto verrebbe sottoposto, sul rapporto tra Garc e Aimag e sui vantaggi per la collettività di questo insediamento. L’ordine del giorno di Pd e Idv infine impegnava tra l’altro la Giunta ad aumentare il grado di trasparenza e informazione su questo progetto, a domandare a Garc di mettere in campo azioni per minimizzare le emissioni inquinanti, a monitorare le stesse e ad organizzare incontri con i rappresentanti dei cittadini per presentare le caratteristiche dell’impianto.
Il dibattito è stato aperto dall’assessore all’Ambiente Simone Tosi, che ha provato a rispondere alle domande dei consiglieri ricordando che l’impianto, il primo del genere a Carpi, servirà a produrre calore ed energia elettrica rifornendo ditte locali grazie al teleriscaldamento e sarà alimentato da matrice vegetale vergine e non da sfalci inquinanti; che sarà la Provincia dopo la convocazione di una Conferenza dei servizi a valutare il progetto dal punto di vista tecnico; che l’impianto dovrà rispettare i limiti posti dalla Legge regionale sulle emissioni in atmosfera, limiti che sono più stringenti di quelli vigentialtrove, essendo basati sul principio del ‘saldo zero’, ovvero l’obbligo di ridurre le emissioni in misura uguale a quelle prodotte, nel caso specifico 13300 metri cubi di fumi all’ora. “La prima Conferenza dei Servizi si è tenuta il 6 dicembre, dopo di questa si è aperta la possibilità di inviare alla Provincia osservazioni fino alla metà di gennaio. In base alle risposte e agli accorgimenti tecnici forniti da Garc poi l’amministrazione di viale Martiri della Libertà valuterà se autorizzare l’impianto. Come Comune abbiamo, tra richieste di chiarimenti e suggerimenti di modifiche, fatto 36 osservazioni. Rammento che le fonti rinnovabili sono una scelta strategica nazionale e dunque saranno sempre di più in futuro gli impianti a biomasse presenti sul territorio. Preservare la salute e l’ambiente e verificare il rispetto delle leggi è il nostro impegno e su questo saremo intransigenti – ha detto Tosi – Ricordo poi che l’impianto non brucerà rifiuti ma legno vergine che arriverà al massimo da 70 chilometri di distanza, che grazie ad esso ci saranno due camion in meno che usciranno dall’azienda e che sono già quattro le imprese interessate, grazie al teleriscaldamento, alla fornitura di energia prodotta in via dei Trasporti”. Tosi ha poi ricordato che l’impianto di compostaggio di Aimag non subirà la concorrenza della centrale di Garc, che quest’ultima funzionerà per 7500 ore l’anno ed è all’avanguardia in regione, e che i controlli previsti dall’azienda di Fossoli sono molti e di diverso tipo. “Noi con la potestà del Consiglio comunale possiamo intervenire su indirizzo del civico consesso per chiedere chiarimenti e approfondire il tema ma se la Conferenza dei servizi darà il suo assenso – ha concluso - non possiamo bloccare l’impianto. Positiva poi mi sembra la proposta dell’azionariato diffuso rivolta alla comunità, contenuta in un’intervista dei titolari di Garc uscita proprio oggi (giovedì scorso, ndr.)”.
Argio Alboresi, capogruppo della Lega nord, ha sottolineato dal canto suo che l’impianto non è all’avanguardia, e verrà ad insediarsi in una zona con poco ricambio d’aria e dove non c’è la possibilità di piantumare alberi. “Si vuole fare lucrare una ditta e non si vuol fare lo screening sulla pelle dei cittadini, il Comune deve imporre questo”. Andrea Losi (capogruppo di Carpi 5 Stelle) invece ha spiegato di essersi accorto per caso della presentazione al Comune da parte di Garc di questo progetto, visitando il sito dell’ente locale, così come dell’impianto a biogas costruito nel corso del 2012 nelle vicinanze di Gargallo. “E in questo noto la mancanza di trasparenza dell’amministrazione comunale, che è un problema. Il principio del saldo zero – ha spiegato - che si dice verrà imposto non varrà poi da subito nel caso della Garc ma dopo tre anni dall’avviamento dell’impianto, un periodo iniziale in cui sarà ‘a debito’. Impianti del genere, e anche questo, non possono reggere a livello nazionale dal punto di vista economico”.
Maria Viola Baisi (Pd) ha invece ribadito come il suo gruppo sia a favore delle energie rinnovabili, e che la Via, anche se non necessaria, potrebbe essere richiesta nel caso di questo impianto realizzato con tecnologia innovativa. “Ricordo che Garc si è detta disponibile a pubblicare i dati sulle emissioni inquinanti sul suo sito, che l’impianto – ha spiegato - non produce né rumori né odori, non consuma acqua di falda ed è tarato sulle esigenze delle quattro aziende che si sono già dette disponibili a rifornirsi di energia da esso. C’è un rischio di cattiva informazione da parte di chi si oppone a questo progetto e del Comitato di cittadini”.
La capogruppo di Alleanza per Carpi Giliola Pivetti dal canto suo ha preso la parola per ribadire che sulla questione certezze non ce ne sono e che la fiducia non può essere ideologica, a scatola chiusa. Pivetti ha sottolineato inoltre come l’impianto appaia una struttura flessibile, che può modificarsi in base alle richieste delle aziende e che l’azionariato può essere una soluzione, per Aimag ad esempio. “Bisogna comunque chiarire con i fossolesi quali strumenti possono avere per realizzare i controlli e il rapporto con le istituzioni. Bene gli impegni chiesti alla Giunta dall’ordine del giorno di Pd e Idv”.
Roberto Benatti (PdL) ha esordito accennando al “sospetto accanimento del Pd a difendere in campagna elettorale questo impianto”, chiedendosi cosa poi ci fosse sotto alla pubblicazione di una intervista ad un settimanale locale dei vertici di Garc in contemporanea con il dibattito in Consiglio comunale su questo argomento “dove si dicono le stesse cose che dice l’amministrazione. Fossoli ha già dato, ospita di tutto e di più, piuttosto il progetto sul teleriscaldamento di Aimag che fine ha fatto? Mi sembra che invece di discutere qui prima dei progetti e poi sul dove farli si stia facendo in questo caso il contrario…”. Andrea Bizzarri, capogruppo di Idv, ha ricordato che se la legge dice che l’impianto ha i requisiti tecnici per essere realizzato allora la Provincia lo autorizzerà “e non si può chiederle certo di bloccarlo in nome di idee di parte andando contro la legge. Garc ha dimostrato notevole apertura sul tema garantendo più controlli concordati oltre quelli previsti dalle norme e le istituzioni hanno un loro ruolo da svolgere, ad esempio avanzando osservazioni per tutelare i cittadini. Abbiamo fiducia – ha concluso - che il Comune e gli enti preposti difendano salute e ambiente”. Intervenuti nel corso del dibattito anche i consiglieri Paolo Gelli e Bruno Pompeo (Pd) e Cristian Rostovi (PdL) mentre il capogruppo Pd Davide Dalle Ave ha ribadito in conclusione come l’ordine del giorno firmato dal suo gruppo assieme all’Idv dicesse cose più stringenti rispetto al tema dei controlli e al ruolo del Consiglio comunale.
L’assessore Tosi in sede di replica ha ricordato di non essere, a differenza di come qualcuno aveva detto intervenendo poco prima, né entusiasta del progetto né l’avvocato difensore di Garc, ha ribadito che l’ente locale sarà inflessibile nel verificare il rispetto delle norme e a tutela della collettività e che la legge emiliano-romagnola è più restrittiva rispetto a quelle delle altre Regioni del bacino padano. Importante è poi la pianificazione di questi impianti “che anche il singolo contadino può installare. E lo screening si farà per il progetto di Garc a Fossoli, ma non la Via. Diciamo basta agli impianti per il trattamento dei rifiuti a nord della città ma è proprio grazie a quelli che ci sono che siamo riusciti a raggiungere grandi risultati nella raccolta domiciliare, a suo tempo opponendoci alla costruzione di termovalorizzatori”.
Al momento del voto la mozione della Lega nord è stata votata solo dai consiglieri Alboresi e Morellini, con l’astensione di Losi e il voto contrario dei restanti membri presenti del civico consesso. L’ordine del giorno di Pd e Idv è stato votato invece dai membri dei gruppi firmatari e da Giliola Pivetti (ApC), con il no degli altri gruppi. Il documento presentato da Losi invece è stato votato dallo stesso Losi e dalla Lega nord, contrari gli altri gruppi.