Ritorno alla comunità della chiesa di S. Nicolò
Quasi 4 milioni di euro investiti per riportare il Tempio al suo splendore

 

Carpi, 11 luglio 2024

 

La chiesa di S. Nicolò, chiusa al culto dal sisma del 2012, in autunno sarà nuovamente aperta alla comunità, grazie alla conclusione dei lavori interni di restauro delle superfici pittoriche. Tuttavia, per i transetti e le absidi laterali a destra e a sinistra dell'altare maggiore, si attende un ulteriore finanziamento richiesto alla Regione Emilia Romagna dai fondi del sisma 2012. Queste aree non saranno accessibili, ma ciò non influirà sulle attività religiose. A settembre è prevista la tinteggiatura delle pareti del portico e dei portali.

 

Per quanto riguarda le opere edili, sono state montate le campane e verrà presto installato l’impianto per la loro movimentazione. Restano da completare alcuni interventi sui campanili, la copertura di quelle parti del tetto, lo smontaggio di gru e ponteggi previsto entro fine luglio, e la pavimentazione del portico entro fine agosto, oltre al ripristino dell'area di cantiere.

 

Attualmente, si stanno ricollocando i mobili e gli arredi precedentemente rimossi e catalogati, con l'obiettivo di completare tutto entro la fine di settembre. Altri interventi in corso comprendono la rilevazione fumi nel sottotetto, l'installazione dell'impianto di riscaldamento a pedane e di un nuovo sistema di illuminazione. Questi lavori dipendono dai futuri piani di investimento, ma non precluderanno l'utilizzo della chiesa.

 

“Siamo ormai alle fasi conclusive del cantiere e l’obiettivo è quello di concludere i lavori sul Tempio entro la fine del mese di settembre e di restituirlo alla città ed alla Comunità Parrocchiale di S. Nicolò”, afferma l’Assessore ai Lavori Pubblici Paolo Malvezzi.

 

Il costo complessivo delle opere edili sfiora i 2.500.000 euro, coperti per la maggior parte da fondi regionali e rimborsi assicurativi, mentre i costi relativi ai restauri delle superfici pittoriche ammontano a poco meno di 1.400.000 euro, anch'essi finanziati in gran parte da fondi regionali e rimborsi assicurativi. Si tratta di un investimento totale che sfiora i 4.000.000 euro.

 

 

       

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