Ulteriori 22 km. di ciclabili per la mobilità post Covid. Per la sicurezza, nuovi tratti stradali a 30 km orari
Largo alle bici, ma anche ai monopattini e in generale ai mezzi elettrici: è la filosofia della “Rete della Mobilità d'Emergenza”, il piano d'azione per garantire la massima sicurezza a ciclisti, monopattini e pedoni.
Tanti gli interventi: saranno costruiti circa due nuovi chilometri di piste ciclabili vere e proprie, e altri 20 chilometri saranno “tracciati” in strade ordinarie, con segnaletica verticale e orizzontale; quest'ultima comprenderà anche spazi dedicati negli incroci con semaforo, davanti alla linea d'arresto, per consentire ai ciclisti di ripartire prima delle auto ferme dietro di loro: sono chiamate “case avanzate”, e saranno 22. Si tratta di un incremento del 40 per cento rispetto all'attuale rete di piste destinate alle due ruote, da 55 a 77 chilometri. E nei tratti di strade urbane dove non sarà possibile disegnare nuove piste il limite di velocità sarà abbassato a 30 km. orari.
Il piano, presentato a giugno 2020 in conferenza stampa dal Sindaco Alberto Bellelli con gli assessori Marco Truzzi (Lavori Pubblici) e Mariella Lugli (Sicurezza), e il Commissario della Polizia Locale Davide Golfieri, è dovuto ad alcune constatazioni: innanzitutto la ridotta capacità del trasporto pubblico causa i protocolli anti-Covid, con il conseguente aumento di veicoli privati; poi il fatto che nel 2019 quasi un incidente su quattro (su 513 totali) ha coinvolto pedoni e ciclisti, e quattro delle cinque persone vittime di incidenti mortali erano pedoni o ciclisti; infine in tutt'Italia aumentano bici e monopattini e a Carpi, considerando solo quelli elettrici, in due settimane le richieste di contributi hanno superato il totale del 2019 (85, delle quali 31 per monopattini e 50 per bici a pedalata assistita).
«Sono soluzioni emergenziali destinate a diventare permanenti – ha sottolineato Bellelli – un piano dietro cui sta una profonda riflessione, di respiro europeo e di spirito nordico: poche città delle nostra dimensioni hanno mai preso decisioni del genere, ma la situazione laboratoriale causata dal Covid ci consente di accelerare i tempi, nel solco di un lavoro iniziato dalle Giunte precedenti.»
L'assessore Truzzi ha affermato: «Certo, non si può fare in un'estate quello che in Nord Europa fanno da decenni, ma qui è necessario un salto di livello, e questo piano da circa 250mila euro è l'inizio. Dobbiamo dare risposta a una mobilità che è già cambiata nei fatti.»
RME - Piano di azione per la mobilità urbana post Covid
Progetto esecutivo A3 n° 95/20